Il PD in consiglio comunale a Gallarate: «Sembra di essere sul Titanic»

Gallarate Cassani consiglio

GALLARATE Leonardo Martucci attacca il capogruppo della Lega Stefano Deligios. Luca Carabelli spara contro il sindaco Andrea Cassani e la maggioranza. E Giuseppe De Bernardi Martignoni contro il ferrazziano di Libertà per Gallarate passato con il consigliere Luigi Fichera, tra i banchi dell’opposizione. Un tutto contro tutti in consiglio comunale questa sera, giovedì 14 novembre, dove non sono mancati gli asini della Rama di pomm. Ma nemmeno un accenno da parte del centrodestra agli ultimi sviluppi dell’inchiesta Mensa dei poveri che in questi giorni hann visto indagato anche il sindaco. Dibattito evidentemente rinviato nel momento in cui verrà discussa la mozione di sfiducia sottoscritta, al momento, da 12 consiglieri (perché la giunta decada serve la maggioranza assoluta, cioè il voto di 13 consiglieri). Un silenzio che ha fatto commentare al piddino Carmelo Lauricella: «Sembra di essere sul Titanic, è un’atmosfera surreale. Tutti i tg nazionale stanno parlando di Gallarate e qui si discute di altro».

Senza padroni

Il primo a prendere parola è il consigliere di Forza Italia (?) Leonardo Martucci, il quale, riferendosi al capogruppo leghista Deligios ricorda di essere «un uomo libero e coerente». Sottolineando poi di aver preso una posizione critica nei confronti di sindaco e maggioranza ben prima che il Partito Democratico presentasse la mozione di sfiducia: «Semmai sono loro che si sono accodati a me e non al contrario. Poiché io sono un uomo senza padroni e non ho nessuno dietro alle spalle».

Gallarate Leonardo Martucci
Leonardo Martucci consigliere comunale di Forza Italia, con il collega Aldo Simeoni

Camerati, c’eravamo tanto amati

Se per Lauricella la sala consiglio assomiglia al Titanic, l’orchestrina che continua a suonare è certamente rappresentata dai consiglieri Luca Carabelli e Giuseppe De Bernardi Martignoni, un tempo sotto il medesimo tetto partitico e oggi divisi. E Carabelli, che da questa sera siede tra i banchi dell’opposizione, «per eccesso di coerenza», a non risparmiare critiche alla maggioranza. Sulla sicurezza: «Fatta solo di slogan». E ancora: «Linee programmatiche mai concretizzate. Per non parlare del nulla di fatto in tema di lavori pubblici, di viabilità e senza contare il balletto sulla biblioteca».

A intervenire subito dopo è il consigliere di Fratelli d’Italia De Bernardi Martignoni, il quale rivolgendosi proprio all’ex compagno di partito afferma: «Oggi, finalmente dopo due anni è emersa in maniera chiara la posizione che avete portato avanti negli ultimi due anni. Io avevo messo in guardia gli amici della Lega a proposito delle vostre candidature. Avete usato il Carroccio come un taxi e per eccesso di furbizia, poiché quello era l’unico modo per farvi eleggere. E ora sedete per eccesso di opportunità con le opposizioni. Anzi con il centrosinistra e non potete più mettervi l’etichetta di essere di destra».

Stato confusionale

Che ormai in Comune a Gallarate regni una totale confusione lo afferma Giovanni Pignataro, capogruppo del Partito Democratico, il quale pone la “questione Marta Cundari”, dirigente che risulta indagata e che è stata “spostata” dall’Urbanistica per guidare il Suap. «Settore che comunque, in qualche modo, ha a che fare con l’Urbanistica. Insomma una scelta che non ha una logica razionale».

Passano le linee programmatiche. Per due voti

Nella parte deliberativa il consiglio comunale ha affrontato la verifica della linee programmatiche così come prevede la legge. Critiche le opposizioni che hanno messo in evidenza le lacune dell’amministrazione su temi quali biblioteca, sicurezza, Palazzo Minoletti e questione ospedale. A difesa del lavoro portato avanti dall’amministrazione si è schierata ciò che resta della maggioranza (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia). A chiudere il dibattito è stato il sindaco Andrea Cassani. Il quale non ha risparmiato punzecchiature alla passata amministrazione di centrosinistra e ha illustrato i punti cardine attorno ai quali si è concretizzato l’impegno amministrativo in questo ultimo anno. «Sappiamo di non  aver fatto tutto e che da qui a fine mandato non è detto che riusciremo ad attuare l’intero programma – ha detto il primo cittadino – ma a quel punto saranno i cittadini a decidere se abbiamo lavorato bene oppure no». Da sottolineare l’accenno alla questione dell’ex municipalizzata: «Non pensavo fosse una situazione così complicata», ha detto Cassani. Le linee programmatiche passano con 13 voti a favore e 11 contrari. E con Leonardo Martucci fuori dall’aula, poiché ha deciso di non partecipare al voto.

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