Imprese in crisi a Varese: Camera di Commercio punta sulla prevenzione

VARESE – «Come Camera di Commercio, abbiamo nel dna la vocazione a supportare natalità e sviluppo d’impresa. Lo facciamo sia attraverso iniziative di formazione, sia con bandi di contributi alle diverse categorie imprenditoriali, sia ancora con progetti tesi all’internazionalizzazione. Ma questa è solo una parte dell’equazione, che vede tutto il sistema camerale impegnato nella crescita del tessuto imprenditoriale». Questo l’intervento del presidente della Camera di Commercio di Varese, Fabio Lunghi, al convegno sulle crisi d’impresa a Ville Ponti a Varese.

Impegno non manca

L’altra parte, non meno importante, è la salvaguardia e la tutela delle imprese che già operano nel territorio e contribuiscono al nostro benessere economico. Imprese che, talvolta, sono costrette ad affrontare momenti di ristrutturazione aziendale, di rinegoziazione del debito, di ricerca di nuovi finanziamenti e nuovi investitori. «Anche se ci sarà sempre un numero fisiologico di realtà che chiudono i battenti, cancellandosi dal Registro Imprese – ha detto Lunghi – l’impegno della nostra Camera di Commercio è che il saldo tra nate e cessate resti positivo. Questa è la grande sfida che ci attende nei prossimi anni».

I numeri

D’altronde, sono gli stessi numeri che testimoniano come la crisi sia sempre in agguato. Dati che la Camera di Commercio è in grado di fornire costantemente grazie al suo portale statistico OsserVa. Per esempio, nel 2020, in provincia di Varese ci sono state 123 imprese soggette a una procedura concorsuale, di cui il 15,4% nel commercio, il 27,6% nel manifatturiero, il 35,9% nei servizi, il 21,1% nelle costruzioni. «Numeri che rendono evidente la dinamica di un problema che ha colpito anche Varese, pur conservando una forte vocazione industriale e imprenditoriale».

L’urgenza, allora, è quella di agire prima che la crisi d’impresa diventi irreversibile. «È con questa consapevolezza che è nato il nuovo “Codice della Crisi di Impresa e degli Strumenti di Prevenzione e Tutela della Crisi” che siamo chiamati a conoscere, divulgare e rendere disponibile a tutti gli imprenditori che ne facciano richiesta, in caso di necessità. Ed è quello che stiamo iniziando a fare oggi»-

Il convegno apre infatti un lungo un percorso di conoscenza e divulgazione rispetto al quale Camera di Commercio s’impegna, fin d’ora, a fare da riferimento nei confronti delle altre istituzioni coinvolte. «Un percorso che intendiamo portare avanti con un metodo improntato alla massima apertura e partecipazione. Vogliamo stimolare una progettualità “condivisa” ed evitare, per quanto possibile, la frammentazione delle iniziative e la dispersione delle risorse».

Strumenti di difesa e prevenzione

Il nuovo Codice ha affidato ai professionisti un ruolo centrale nelle procedure di allerta e composizione delle crisi e ha attribuito alle Camere di Commercio diverse competenze: in particolare, la costituzione degli Ocri (Organismi per la composizione della crisi d’impresa). In preparazione dell’entrata in vigore della normativa, inizialmente prevista per il 1° settembre e ora rinviata al 22 maggio dell’anno prossimo, Camera di Commercio ha messo in campo molte iniziative.

In primis i tavoli di lavoro con gli ordini professionali interessati e i due tribunali del nostro territorio, ma anche all’attività finanziata con il fondo derivante dall’incremento del 20% del diritto annuale per progetti strategici. Da qui l’impegno a promuovere la cultura della prevenzione delle situazioni di crisi, diffondendo, in collaborazione con Associazioni di categoria e gli stessi Ordini Professionali, la conoscenza delle opportunità che il codice offre, ma anche favorendo un rapporto diretto tra Camera di Commercio e operatori economici.

Ora, il quadro normativo è profondamente mutato a seguito dell’ultimo Decreto-Legge che ha rinviato l’entrata in vigore del Codice della crisi al 16 maggio 2022 e la parte relativa alle misure di allerta al 31 dicembre 2023. Inoltre, è stato introdotto un nuovo strumento di composizione negoziata della crisi che sarà operativo dal 15 novembre di quest’anno: l’imprenditore in difficoltà potrà richiedere la nomina di un esperto nel campo delle ristrutturazioni aziendali. Esperto che valuti lo stato dell’azienda e lo assista nelle trattative con i creditori necessarie per il risanamento.

Questo esperto dovrà essere iscritto in un apposito elenco, tenuto dalla Camera di Commercio di ciascun capoluogo di Regione. «Rispetto alle aspettative iniziali, il ruolo del sistema camerale è cambiato. Noi siamo comunque pronti ad assolvere al nostro compito: aiutare e assistere imprese e professionisti su un tema quanto mai delicato e importante per il sistema economico e sociale. Da ultimo, tutto questo ci riporta altresì alla tematica della legalità, dove – ricordo – le Camere di Commercio sono attive ormai da anni grazie alla rete degli sportelli RiEmergo». Sportelli che fungono da punto di ascolto e supporto per affiancare e assistere gli imprenditori vittime di usura, estorsione, corruzione, contraffazione. Ecco, aiutare gli imprenditori a uscire dalla crisi significa anche evitare che le criminalità organizzate s’insinuino nei gangli vitali delle imprese fino a soffocarle. «Lo sforzo di noi tutti deve anche essere teso a raggiungere questo risultato fondamentale, partendo da un accurato sforzo di prevenzione della crisi».

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