BUSTO ARSIZIO – Dal minimo assoluto di due ricoveri Covid di venerdì 30 luglio all’impennata di 14 pazienti nei tre ospedali dell’ASST Valle Olona ricoverati ad oggi, 2 agosto. Il direttore sanitario Claudio Arici confessa la sua preoccupazione per il «sensibile e inaspettato incremento di ricoveri Covid nelle strutture dell’azienda nelle ultime 72 ore».
I numeri di ASST Valle Olona
Il report di oggi, 2 agosto, segnala che sono ricoverati negli Ospedali ASST Valle Olona 14 pazienti Covid, così suddivisi: 8 nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Busto Arsizio (di cui uno con casco Cpap), 3 in ospedale a Gallarate e 3 in ospedale a Saronno. Hanno un’età media di 57 anni. In più, sono 7 le persone attualmente in accertamento per sintomatologia riconducibile a infezione da Sars-CoV-2 in Pronto soccorso all’ospedale di Busto Arsizio e 2 persone in Pronto soccorso all’Ospedale di Saronno.
La preoccupazione del direttore
«Non nascondo la preoccupazione sul sensibile e inaspettato incremento di ricoveri Covid nelle strutture dell’azienda nelle ultime 72 ore – rivela il direttore sanitario dell’ASST Valle Olona, dottor Claudio Arici – venerdì scorso c’erano solo due ricoverati in area Covid, ma in questo weekend il bisogno di letti di degenza è vorticosamente salito, ben al di sopra della disponibilità di letti riservata ai pazienti Covid nel reparto di Malattie infettive. Già ieri le Direzioni mediche sono state impegnate per l’attivazione di posti letto aggiuntivi nel Presidio di Busto».
Riaprono i reparti Covid
E già da questa mattina l’impennata di ricoveri ha costretto il direttore sanitario a «rivedere, con le direzioni mediche, tutti i piani che avevamo predisposto». Così, annuncia Arici, «oltre all’incremento dei posti letto dedicati ai pazienti Covid a Busto (da 8 previsti a 18), sarà riaperta un’area Covid a Saronno per un massimo di 8 posti letto e stiamo predisponendo il piano di riapertura di letti Covid anche a Gallarate». Va però rimarcato il fatto che «nella maggior parte dei casi non si tratta di ricoveri legati alla malattia da Covid ma stiamo riscontrando la positività del tampone in persone che ricoveriamo per altri motivi (traumi, patologie mediche o chirurgiche)».
Appello alla prudenza
Ecco perché dal direttore arriva un nuovo appello, non solo a vaccinarsi ma anche a rispettare le prescrizioni anti-Covid: «Aver vaccinato più del 60% della popolazione protegge dai ricoveri causati dalla malattia da virus ma è ancora insufficiente a proteggerci dalla circolazione del virus nella popolazione, tanto più in presenza di eccessivo rilassamento nel rispettare le norme di protezione principali: mascherina e distanziamento».
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