In arrivo negli ospedali lombardi 2.000 medici specializzandi per colmare gli organici

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MILANO – Duemila medici specializzandi del 4° e 5° anno potranno progressivamente iniziare a prestare servizio autonomo negli ospedali lombardi. Lo hanno annunciato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, nel dopo giunta di lunedì 28 ottobre cui hanno partecipato anche il professore Gianvincenzo Zuccotti, presidente dell’Osservatorio regionale della Formazione specialistica e direttore della pediatria dell’Ospedale Buzzi di Milano, e Lucia Cococcioni, medico specializzando al 5° anno di pediatria. L’iniziativa della Regione, la prima in Italia e a costo zero per i cittadini (gli specializzandi ricevono già una borsa di studio), contribuirà a colmare le carenze di organici del personale medico negli ospedali pubblici, in particolare nei Pronto soccorso.

Gallera: «Prima risposta concreta alla mancanza di personale»

medici ospedali lombardia salute sanità«Uno dei grossi problemi nei nostri ospedali – ha detto Gallera – è la mancanza di personale. Con questa delibera, la Lombardia dà una prima risposta concreta fornendo alle strutture sanitarie che fanno parte della rete formativa, indirizzi per la progressiva assunzione di autonomia operativa e decisionale dei medici in formazione specialistica: persone che hanno già fatto un corso di studio di 6 anni e altri 3 anni di specializzazione. Tra poche settimane, quindi, 2.000 specializzandi saranno molto più autonomi e operativi nelle corsie dei nostri ospedali. Un risultato importante che va nella direzione di garantire cure sempre più adeguate grazie alla presenza di più medici. Tutto ciò, ovviamente, non andrà a discapito dell’assunzione di nuovi medici».

Fontana: «Vinta opposizione del governo, avanti con l’autonomia»

«Il provvedimento adottato oggi – ha spiegato il presidente Fontana – dimostra ancora una volta perché Regione Lombardia insiste nella richiesta dell’autonomia. Vogliamo essere liberi di fare scelte che siano utili per rispondere meglio ai bisogni dei nostri territori e dei nostri cittadini, ma anche al resto del Paese, visto che già altre Regioni hanno espresso la volontà di seguire la strada da noi segnata. Se da domani – ha aggiunto – i nostri specializzandi potranno operare, con una progressiva autonomia, negli ospedali lombardi è perché non ci siamo arresi all’impugnativa che, nel febbraio 2018, il governo Gentiloni aveva depositato, sollevando davanti alla Corte Costituzionale una questione di illegittimità costituzionale alla nostra legge. Ci siamo costituiti in giudizio e la Corte Costituzionale ci ha dato ragione. Questa è la direzione che intendiamo seguire nel caso non dovessero concederci l’autonomia, ovvero gestire più autonomamente le singole materie previste come concorrenti dalla Costituzione».

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