Industriali in assemblea tra crisi energetica e nuovo governo

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Roberto Grassi, presidente degli industriali varesini

Gli industriali della provincia di Varese si riuniscono in assemblea lunedì 3 a MalpensaFiere. Appuntamento che ritorna nella sede tradizionale dopo un’interruzione di un paio d’anni per la pandemia. Una prima emergenza che ha creato una serie di difficoltà all’intero sistema manifatturiero e produttivo, peraltro un’emergenza affrontata con spirito di resilienza a fronte di un contesto di grande incertezza per tutto quel che si sa. Superata questa fase se n’è aperta subito un’altra, ancora più complessa, che rischia davvero di rappresentare un colpo esiziale per molte aziende del territorio. Il riferimento è alla crisi energetica, alle sue conseguenze sui costi che, in molti casi, sono superiori ai ricavi. Non stiamo scoprendo l’acqua calda, siamo tutti consapevoli di quanto accade e di quali potrebbero essere fin da subito gli effetti di uno scenario di grande preoccupazione, appesantito dalla crisi collaterale delle materie prime. Fermi restando, infine, gli effetti sociali e sulla qualità della vita in generale.

Roberto Grassi, presidente di Univa, l’associazione imprenditoriale varesina, ha più volte sottolineato come molte aziende, soprattutto quelle energivore, finiscano fuori mercato, con la prospettiva di chiudere, perché l’incidenza dei costi dell’energia sui costi del prodotto è troppo elevato. “Il paradosso – sono parole di Grassi rilasciate in una intervista – è che molte imprese in questa fase hanno il portafoglio ordini pieno, che però non sono in grado di soddisfare proprio a causa del caro energia”.

Come se ne esce? Secondo Confindustria con possibili interventi mirati “che mettano al riparo le nostre imprese”. Ma quanto sinora concretizzato dal governo è insufficiente rispetto alle necessità reali. Non basta a garantire l’attività di molte aziende, impossibilitate ad affrontare l’esplosione della spesa energetica e delle materie prime. Serve altro. Serve, ad esempio, mettere mano agli extraprofitti, argomento delicato quanto ineludibile. Che l’assemblea di lunedì affronterà di sicuro, accanto alla proposta del piano strategico per il territorio #Varese2050, uno studio che pianifica il futuro del sistema varesino da qui al 2050. Un lavoro di sintesi rispetto ai bisogni, realizzato con il contributo di una serie di stakeolder, cioè i cosiddetti portatori di interessi che hanno partecipato, coordinati dai professori della Liuc, alla realizzazione del piano.

A fronte di tutto ciò, gli industriali attendono le mosse della politica, innanzitutto del nuovo governo, che va formandosi dopo le elezioni del 25 settembre  e sulla base della schiacciante vittoria del centrodestra. I messaggi che usciranno da MalpensaFiere saranno indirizzati proprio a Roma, a Palazzo Chigi, ai ministeri competenti, alla squadra dell’esecutivo di Giorgia Meloni, indicata come probabilissimo premier. Interessante a questo proposito ascoltare le relazioni sia di Roberto Grassi sia del presidente nazionale di Confindustria Carlo Bonomi, ospite dell’assemblea. L’inizio dei lavori è previsto per le 10,30.

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