Karate a Sacconago, la storia continua: una nuova casa per il CSK. «Un presidio»

BUSTO ARSIZIO – La nuova casa del karate è a Sacconago, in via Magenta 86. Inaugurazione sabato 2 ottobre per la nuova sede del CSK, la storica società di karate della città con oltre trent’anni di attività alle spalle, sempre nella “periferia” di Sacconago. «Ce l’abbiamo fatta con le sole nostre forze» rivendica Paolo Busacca, maestro di karate e fondatore del CSK. Nell’anno dei trionfi olimpici del karate azzurro a Tokyo, non si poteva pensare di ridurre l’attività come imposto dalla pandemia che ha reso più difficoltoso trovare spazi nelle palestre scolastiche. «Abbiamo voluto rimanere nel quartiere dove siamo nati e cresciuti – spiega Busacca – è un rione che soffre di gran parte delle problematiche delle periferie delle grandi città, ma noi continueremo ad essere un presidio per migliorare le condizioni delle persone che non ci hanno mai abbandonato e proprio per questo abbiamo cercato un nuovo spazio a Sacconago».

L’inaugurazione

Sabato l’inaugurazione è stata una sorta di open day, in cui gli ospiti hanno potuto provare le varie discipline ed assistere a esibizioni di karate, ginnastica dolce, workout, acrobatica, yoga e danza moderna, tutte le discipline nelle versioni per adulti, bambini e anziani. «Il CSK in periodo pre-pandemia tesserava 650 soci, attualmente siamo riusciti a passare le 400 tessere e visto quello che abbiamo vissuto negli ultimi due anni sono numeri davvero ragguardevoli» ammette il maestro Paolo Busacca. Anche la sfida della nuova sede risale all’epoca pre-pandemia, ma con il Covid il progetto del CSK si è trasformato in una necessità inderogabile.

Il progetto

«Cercavamo uno spazio da adibire ad ufficio con annesso un piccolo spazio per micro gruppi per attività come la GAD (attività dedicata a persone con età media oltre gli 80 anni) – raccontano dal CSK – a settembre 2020 dopo le timide riaperture i problemi sono diventati più evidenti, le scuole faticavano a concedere le palestre, mentre gli oratori hanno spesso ceduto i loro spazi alle scuole per sopperire alle nuove esigenze di distanziamento. Il CSK si è trovato a dover ridurre o interrompere le proprie attività, da qui la scelta di trovare un nostro spazio per poter garantire una continuità didattica. La nuova sede è di 350 metri quadrati con segreteria, spogliatoi e palestra». La seconda ondata della pandemia che si è protratta fino a primavera inoltrata, unitamente agli intoppi burocratici che spesso si incontrano in questi casi, hanno messo a dura prova la dirigenza del CSK, «ma alla fine ce l’abbiamo fatta solo con le nostre forze con una politica lungimirante e coscienti che le nostre proposte tutte a misura d’uomo e che entrano nel merito delle problematiche specifiche delle varie fasi della vita dai bimbi di 4 anni fino a proposte indirizzate a persone che superano i 90 anni».

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