La Croce Rossa di Legnano trasloca. E si apre al quartiere Canazza

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LEGNANO – Era da quasi 40 anni negli angusti locali di via Pontida, dove si è trovata in passato a fare i conti con l’umidità dell’Olona che vi scorre a fianco e i fili del telefono che correvano tra i rampicanti. La sezione di Legnano della Croce Rossa Italiana avrà una nuova sede alla Canazza, in via Ragazzi del ’99, ricavata dalle rimesse costruite negli anni Trenta per i carri armati dell’ex caserma di viale Cadorna. Il progetto è stato presentato oggi, mercoledì 26 gennaio, allo Spazio Canazza in coincidenza con l’inizio dei lavori (nelle foto).

La sede, di circa 1.000 metri quadri, sarà allestita nel magazzino oggi utilizzato per i mezzi pesanti grazie alla convenzione stipulata dal Comune con la Croce Rossa per il comodato d’uso gratuito di esso.

Un anno di lavori per la nuova sede

I lavori prevedono la rimozione dei portoni esistenti e la chiusura in muratura dei vani, la coibentazione degli spazi e la costruzione delle divisioni interne per le diverse funzioni. All’interno del capannone così ristrutturato saranno ricavati: un magazzino di scorte alimentari con due celle frigorifere per quelle deperibili; un ambulatorio infermieristico, comprensivo di sala d’attesa e bagno dedicato; una doppia foresteria per il riposo dei volontari durante il turno di notte; una sala polifunzionale con capienza di 80-90 persone con accesso sia da via Ragazzi del ’99 sia dall’interno della sede e che sarà utilizzata per i corsi per i volontari e dall’Amministrazione comunale una volta al mese; una sala ristoro con tavoli e divani per i momenti di pausa e attesa; gli uffici presidenza e amministrazione.

Il resto della sede sarà dotato di spogliatoi e servizi per i dipendenti, centralino, ufficio capi turno e magazzino presìdi. Su via Ragazzi del ’99 saranno realizzate nuove aperture in ogni campata, mentre il nuovo ingresso carraio sarà realizzato a fianco dell’edificio demolendo due campate della recinzione esistente. Il piccolo giardino pubblico sull’altro lato della strada sarà riqualificato dal Comune. Si stima che i lavori possano essere completati all’inizio del 2023 per una spesa complessiva di 600.000 euro, interamente a carico della Croce Rossa.

«Presidio sanitario e sociale»

«Siamo grati al Comune – ha esordito Luca Roveda, presidente del Comitato di Legnano della Cri, che conta ben 680 volontari oltre a 40 dipendenti – Abbiamo creduto entrambi fin dall’inizio in questo progetto, nato dal fatto che la nostra mission non è solo l’urgenza, ma ha una finalità sociale. In via Pontida era impossibile spaziare nelle attività ed essere davvero presenti sul territorio. La nuova sede avrà una porzione aperta alla cittadinanza, con nuove funzioni come lo sportello infermieristico, di cui definiremo con Comune e Ats la disponibilità. Inoltre faremo rete con altre associazioni del Legnanese e per questo abbiamo bisogno di spazio: più ne abbiamo e più ne dedicheremo, insieme al tempo».

Gli assessori Anna Pavan e Lorena Fedeli, presenti insieme al consigliere comunale Mario Brambilla, hanno rimarcato che la nuova sede sarà un presidio sociale e sanitario per un quartiere storicamente privo di servizi. «Non volevamo – ha detto Pavan – che la Cri locale fosse un corpo estraneo al quartiere che presenta una serie di problematicità, ma che fosse parte del progetto complessivo di rigenerazione urbanistica e inclusione sociale che lo interessa. Questa rigenerazione conta su una grossa organizzazione che conta il maggior numero di volontari rispetto a tutte le altre sul territorio, perciò il suo apporto alla comunità sarà molto importante»

«Il progetto – ha ribadito Fedeli – si inserisce in un’area più vasta ed è connesso con altri interventi urbanistici programmati sul territorio, a partire da viale Cadorna fino alla ex Casa Accorsi. Abbiamo risolto tutte le criticità burocratiche e normative. L’edificio scelto finalmente prenderà nuova vita all’interno di una progettualità importante. È un modo di pensare al territorio con interventi, come questo, che diventano tasselli all’interno di un progetto più ampio per la città».

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