La Lega lancia “Prima l’Italia” per federare il centodestra. Anche a Varese?

lega prima italia
Matteo Salvini con Stefano Candiani. Il senatore varesino è tra i fondatori di "Prima l'Italia"

ROMA – Soltanto una nuova associazione politica o una spinta per un futuro polo di centrodestra? La Lega ha depositato da un notaio di Roma il simbolo “Prima l’Italia” che, per ora, è destinato nelle intenzioni a sostenere un listone alle amministrative siciliane. Non a caso, assieme a Roberto Calderoli, regista dell’operazione, negli uffici notarili nella capitale c’erano anche l’attuale responsabile leghista in Sicilia, Nino Minardo, e l’ex commissario Stefano Candiani, senatore varesino fedelissimo del “Capitano” Salvini. Per semplificare, sono loro i soci fondatori dell’associazione.

“Prima l’Italia” dovrebbe o potrebbe raggruppare sotto una sola bandiera i partiti del centrodestra favorevoli a una federazione o, addirittura, a una miscellanea politica dentro un’unica squadra elettorale, capace di vincere nei principali centri isolani dove a giugno si voterà per il rinnovo dei consigli comunali. Un’iniziativa sul tipo della berlusconiana Casa delle Libertà, benché, oggi, le resistenze, sia della base leghista sia di quella di forzista, appaiono determinanti in senso negativo. Forza Italia, soprattutto, in Sicilia gode ancora di un discreto consenso: difficile che se ne privi per metterlo a disposizione degli alleati leghisti.

Resta il fatto che il nuovo soggetto politico potrebbe fare da apripista anche per le squadre delle prossime regionali, concretizzando le aspettative di parte dei vertici dei due partiti che, da tempo, ipotizzano un’improbabile fusione. Improbabile per le difficoltà di sovrapporre esigenze politiche e provenienze non solo ideologiche diverse. I leghisti duri e puri, che avevano creduto nelle istanze e nel sogno secessionista e poi federalista di Umberto Bossi, sono passati da “Prima la Lombardia” a “Prima la Padania”, dal maroniano “Prima il Nord” al salviniano “Prima l’Italia”. Un percorso in crescendo, in cui la Lega è cambiata nelle prospettive e nella sostanza, espandendosi nel Centro-Sud. Per questo c’è chi sottolinea il valore di laboratorio dell’esperimento siciliano. Di più, c’è chi derubrica “Prima l’Italia” a un mero fatto burocratico, ciò l’aver messo in sicurezza nome e simbolo. Eventuali confluenze sono ancora tutte da elaborare.

Lega e Forza Italia devono però fare i conti con sondaggi a loro poco favorevoli, tutti concordi nell’attribuire un netto successo e, quindi, la leadership dello schieramento, a Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Eventualità che tiene sulla corda proprio la Lega, e proprio nelle province del Nord, dove ha (aveva) i maggiori consensi territoriali. A cominciare dalla provincia di Varese e dalle sue ex roccaforti, come il capoluogo, Busto Arsizio e Gallarate, oggi in deficit di voti rispetto al glorioso passato. Sufficiente l’escamotage di “Prima l’Italia” per tenere il Carroccio in cima alle classifiche elettorali locali? O, al contrario, un altro colpo al prestigio e all’autonomia di un partito che, qui da noi, ha fatto per anni il bello e il cattivo tempo? Infine, i rapporti tra leghisti e forzisti del Varesotto non sembrano affatto tra i più sereni, com’è possibile una tranquilla confluenza in un unico soggetto politico?

lega prima italia – MALPENSA24