La pacchia è finita. Invece no

lodi meloni fratelli pd
Giovanni Donzelli, Andrea Delmastro, Giorgia Meloni

di Massimo Lodi

Una cosa appare certa. A Giorgia Meloni non conviene, e all’Italia neppure, la levata di toni incendiari toccata al Parlamento. Se la premier era al corrente dell’attacco studiato dalla coppia Donzelli-Delmastro contro il Pd, ha compiuto un errore blu di cultura governista; se non lo era, è obbligata a rivedere l’affidabilità del tandem di fedelissimi, cogliendo l’attimo per allargare il censimento interno al partito.

Mentre lei s’adopera nel darsi un’immagine rassicurante a livello internazionale, gli stretti collaboratori la scalfiscono come peggio non potrebbero. Esisteva necessità zero di scatenare l’incursione sul 41 bis contro un Pd già così bastonato da non necessitare d’esserlo di più; e d’usare informazioni riservate a innesco dell’intemerata istituzionale di cui il primo a sbalordirsi è stato il Guardasigilli; e di perseverare un giorno dopo l’altro nel rialzo dell’infelice eccitazione d’animi. Forse i due Fratelli d’Italia intendevano mostrarsi più lealisti del re (della regina), credendo con le loro sortite di rendere un servigio utile a far impennare il consenso del partito, dato in lieve calo; forse l’obiettivo stava nell’acuire la diversità dalla sinistra, peraltro evidentissima, in vista delle elezioni regionali; forse pensavano d’attribuire una preventiva e improbabile responsabilità morale agli avversari d’ideologia, per nuovi disordini di piazza annunciati dagli anarchici.

lodi meloni fratelli pd
Massimo Lodi

Qualsiasi fossero le motivazioni, tradurle in arrembaggio politico, imbarazzando gli alleati di coalizione, s’è rivelata una iattura. La Meloni ha fallito nel non prevenirla; nel non dissociarsene subito; nel rifiutare immediate/severe contromisure (il machete di Crosetto?). A tutti è chiaro l’imbarazzo d’obiettare a chi ti è sodale da lungo tempo in una straordinaria scalata; ma nessuno va lasciato nell’oscuro dubbio che il declamato cambiamento delle regole valga un po’ sì e un po’ no, un tanto qui e uno zic o niente là, secondo circostanze, persone, opportunità/opportunismi.

Invece vale, deve valere, sempre, a cominciare dai propri ranghi. Se la pacchia è finita, lo è per davvero. Per chiunque. Per quanto sia spiacevole mettere talvolta in pratica ciò che si è una volta e solennemente detto. Viene chiamata coerenza, la virtuosa saldezza di comportamento portatrice alla Meloni di elettori mai prima affascinati dal suo standing. E che questa sgradevole storia rischia di deludere, costringendoli alle dimissioni da sé stessi, preso atto dalla presidente del Consiglio che nessun altro si dimette. Fratelli o no (sorelle o no), siamo sempre in Italia.

lodi meloni fratelli pd – MALPENSA24