L’Aias di Busto: «Il Covid una mazzata al bilancio. Regione e Ats intervengano»

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Da sinistra: Franco Castiglioni, tesoriere e Alessandro Valtolina, direttore generale Aias Busto

BUSTO ARSIZIO – «Il Covid ha dato una mazzata ai nostri conti. Noi non ci siamo mai tirati indietro e contiamo di recuperare in parte le perdite dovute al lockdown e alle spese necessarie che hanno inciso e incidono in maniera pesante. Però è chiaro che abbiamo bisogno di risposte concrete e rapide, soprattutto in termini economici, da parte di Regione e Ats».

Le parole di Franco Castiglioni tesoriere e Alessandro Valtolina, direttore generale dell’Aias di Busto più che un appello suonano come un richiamo forte alle istituzioni di riferimento a dare segnali a fronte di una realtà che risponde a un bisogno enorme e che in più di 50 anni di storia in città non si è mai tirata indietro. Nemmeno nelle complicate settimane del lockdown, quando con tutte le attività congelate, sono stati attivati una serie di servizi in remoto per non interrompere il filo che lega l’Aias ai propri assistiti.

«Certo – ha spiegato Valtolina – non è stato possibile lavorare a pieno regime poiché non tutte le nostre attività si possono tradurre in remoto. Ma in pochissimo tempo e guardando più ai bisogni dei nostri utenti che ai conti, ci siamo attrezzati e offerto una serie di servizi. Devo dire che abbiamo anche imparato, tanto che, ora che siamo tornati operativi (non ancora del tutto), abbiamo deciso di mantenere comunque l’assistenza in remoto in alcune situazioni. Perché ha funzionato ed è stata anche apprezzata».

Uno sforzo enorme quello messo in campo dall’Aias che conta un migliaio di utenti l’anno, di cui circa 800 seguiti con regolarità. Insomma un’opera fondamentale per le famiglie che hanno bambini o famigliari con disabilità. Ma che per continuare a essere presente ed efficiente deve anche fare i conti con il bilancio. E quindi con le entrate, che sono diminuite, poiché a fronte del calo delle prestazioni è calato anche quanto economicamente riconosciuto da Regione e Ats.

«L’anno scorso – continua Valtolina – siamo riusciti a rimettere in sesto il bilancio. Certo a fronte di sacrifici e grande attenzione. Ad esempio alcuni lavori li abbiamo eseguiti in house e hanno portato a un risparmio. Il Covid però non ci ha permesso di prendere fiato e quest’anno i nostri conti andranno ancora in sofferenza».

Di quanto non è facile dirlo. Ma la stima fatta parla di una perdita di 200 mila euro. «Che – dicono Castiglioni e Valtolina – in questi mesi di ripresa cercheremo di ridurre il più possibile. E da parte nostra non ci risparmieremo. Però anche le istituzioni devono dare risposte veloci».

Insomma per l’Aias si apre un momento delicato. Questa realtà del resto si basa sui fondi pubblici destinati sulla base delle prestazioni erogate (che comunque hanno un tetto anche numerico) e sulle donazioni: «Busto è sempre stata un città generosa nei nostri confronti, ma le entrate dei benefattori non sono stabili e nemmeno possiamo fare conto solo sulla generosità della gente».

Insomma una scossa a Regione e Ats, ma anche a Palazzo Gilardoni. «Nella manovra anti covid dell’amministrazione – spiega Castiglioni – c’è ancora un capitolo a 1 euro che non è stato finanziato. E quello relativo alle associazioni, poiché in difficoltà non siamo solo noi. Ecco io ho già avanzato la proposta di trovarci a un tavolo dove poter ascoltare i bisogni e le esigenze di tutti e poi trovare un modo semplice per far arrivare gli aiuti». Comune che comunque non è rimasto sordo ai bisogni dell’Aias: «In alcuni casi, tramite Agesp quando è stato necessario, siamo stati aiutati – dicono Castiglioni e Valtolina – Come anche da Fondazione comunitaria del Varesotto che ha lanciato un bando proprio ad hoc».

E la partecipazione ai bandi è un’altra strada che verrà percorsa, «però – concludono – oggi la velocità nell’ottenere risposte concrete per la nostra realtà è diventata strategica per il futuro».

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