L’automedica (e la sanità) con le gomme sgonfie

samità automedica moratti

Bisognerebbe essere dentro le segrete cose della gestione sanitaria lombarda per capire certe dinamiche. O, forse, più semplicemente, sarebbe sufficiente che i vertici politici e tecnici del delicato, decisivo, irrinunciabile settore provassero a spiegarci senza elusioni o infingimenti i motivi di disfunzioni oramai croniche a fronte di eccellenze che, in diversi campi, pongono il servizio sanitario regionale ai primi posti in Europa.

 E’ notizia di queste ore: la giunta di Palazzo Lombardia ha stanziato 288 milioni di euro per una serie di interventi che vanno dall’assunzione di nuovi medici fino al taglio delle liste d’attesa per esami e visite ambulatoriali. Per tutta risposta, l’Asst della Valle Olona ha reso noto che in questo mese non potrà garantire l’intervento dell’automedica nelle ore notturne per mancanza di personale. Disservizio tutt’altro che insignificante, e non dobbiamo spiegarne il motivo. Nel frattempo, a Luino (Asst dei Sette Laghi) l’automedica ritorna operativa proprio dal primo di agosto, colmando una lacuna che cominciava a essere insostenibile soprattutto in un periodo di forti presenze turistiche. Se non abbiamo inteso male, la mancanza di medici rianimatori e anestesisti, cronica e pesante carenza purtroppo generalizzata, a Luino è stata risolta con la riorganizzazione ospedaliera post Covid e con l’affidamento a una società esterna del servizio di guardia anestesiologica diurna e notturna.

sanità automedica moratti
Letizia Moratti

 E all’Asst Valle Olona? Pare che l’automedica di notte possa intervenire, però da Legnano. Un solo equipaggio per un territorio talmente vasto che richiederebbe ben altra copertura. Punto. Ma la domanda sorge spontanea: che cosa non va in un simile quadro di riferimento? Che risulta giocoforza incompleto per via del fatto che non abbiamo parlato della guardia medica, che adesso è pomposamente diventata servizio di Continuità Asssistenzale, alla quale ci si può rivolgere soltanto per telefono, sempre che ci sia qualcuno che risponda. E che cosa dire dei medici di base? Si chiacchiera all’infinito attorno alla cosiddetta medicina territoriale, ma per rivolgersi al medico di famiglia, quando c’è, occorre prendere appuntamento e, a volte, prima di essere ricevuti passano giorni. Così si finisce per intasare i pronto soccorso con tutte le conseguenze del caso.

Eppure, Regione Lombardia mette soldi, tanti soldi, per la Santà. Dei 288 milioni appena stanziati, ben 77 sono per le nuove assunzioni, 15 per “agevolare e potenziare l’azione dei medici di base” e, attenzione, quasi 8 per il sistema di Areu, l’Azienda Regionale per l’Emergenza e Urgenza, cioè per il pronto intervento a cui fanno capo le automediche. Ma il personale ad esse destinate deve essere fornito dalle Asst, che non ne hanno. E, non riuscendo altrimenti nonostante gli sforzi, risolvono il problema dimezzando il servizio. Ulteriore domanda: e i 77 milioni per le nuove assunzioni?

Detto questo, la chiosa la lasciamo a Letizia Moratti, assessore al Welfare con vista e personale desiderio sulla futura presidenza della Lombardia. Dichiara la Moratti: “L’assestamento del fondo sanitario ci permette di mettere a disposizione risorse ‘fresche’ in alcune ‘voci’ strategiche e di grande attualità nell’organizzazione del nostro welfare, nelle risposte ai cittadini e nella migliore messa a terra possibile della nostra riforma della sanità regionale. Con una attenzione particolare al sostegno dei medici di medicina generale e al potenziamento delle attività rivolte al recupero delle liste di attesa”. Non fossero soltanto parole. Mah.

sanità automedica moratti – MALPENSA24