Legnano, gli affitti arretrati degli alloggi comunali sfondano quota 2 milioni di euro

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LEGNANO – Una riunione della commissione competente, alla presenza dei responsabili di Euro.Pa, per un confronto sulla questione della morosità negli affitti degli alloggi comunali «che ha assunto una dimensione e una diffusione intollerabili» e sulla strategia dell’amministrazione comunale per risolverla. È quanto chiede a Legnano il Movimento dei Cittadini in una mozione depositata oggi, martedì 10 gennaio (ma non iscritta all’ordine del giorno dei prossimi consigli comunali di martedì 17 e 24 gennaio) dopo aver constatato l’enorme incremento delle morosità negli alloggi popolari del Comune, arrivata a superare quota 2 milioni di euro. Proprio oggi, sul sito del Comune, è stata pubblicata la graduatoria definitiva del primo avviso 2022 relativa all’assegnazione di case popolari (Sap-Servizi abitativi pubblici) di proprietà del Comune di Legnano.

Fra gli inquilini morosi pochi “casi sociali”

Alla fine del 2019, ricorda il consigliere dell’MdC Franco Brumana, la morosità di 146 inquilini delle case comunali ammontava a 1.169.000 euro. «Con il contratto dell’11 febbraio 2022 il Comune di Legnano ha rinnovato a Euro.Pa l’incarico di gestire le case comunali, che comprende anche l’obbligo di incassare i canoni di locazione e le spese accessorie e di procedere al recupero dei crediti oltre che alla risoluzione dei contratti per gli inadempimenti dei conduttori. La situazione, già grave nel 2019, è molto peggiorata. Questa morosità sottrae risorse che potrebbero essere impiegate per fini sociali e per assicurare un’abitazione a chi ne ha bisogno».

In particolare, secondo i dati che Brumana ha ottenuto dagli uffici interpellati, al 30 giugno scorso l’importo complessivo della morosità è quasi raddoppiato, arrivando a 2.216.693 euro. I conduttori morosi dei 373 alloggi comunali interessati, in tutto 279, comprendono solo 42 “casi sociali” (pari al 15%), ovvero persone in particolare condizione di fragilità assistite dai servizi sociali, che hanno generato una morosità di soli 594.814 euro: ne deriva che quella non riguardante i casi sociali ammonta a ben 1.621.879 euro. Il record appartiene a un inquilino che da molti anni non paga né il canone di affitto né le spese condominiali e che è debitore da solo di più di 100.000 euro.

Brumana: «Da Euro.Pa gestione deficitaria»

Nella conferenza dei servizi del 22 settembre 2022, riferisce lo stesso consigliere comunale, il settore economico finanziario del Comune «ha sollecitato il settore attività sociali, che evidentemente se ne era disinteressato, ad avanzare formale richiesta di stanziamento di risorse ad hoc per la copertura a bilancio della morosità dei casi sociali. Nella stessa conferenza l’ufficio Patrimonio del Comune ha ribadito l’obbligo contrattuale di Euro.Pa di esercitare le azioni, anche giudiziarie, per il recupero dei crediti.

«Sempre dalla conferenza dei servizi risulta che Euro.Pa aveva avviato azioni legali per le morosità già maturate al 31 dicembre 2020, consistenti solamente in 28 richieste di decreto ingiuntivo e in 4 accordi di rateizzazione. Non è stata avviata alcuna azione di sfratto. Nella conferenza dei servizi inoltre è stato rilevato che vi sono 12 alloggi sfitti che necessitano di opere di manutenzione da parte di Euro.Pa. Infine risulta che il mancato pagamento dei canoni e delle spese per un totale di 473.157 euro riguarda anche 51 alloggi di ex inquilini definiti come “trasferiti/deceduti”. Questi dati rivelano una gestione complessiva contraria ai doveri di buon andamento della pubblica amministrazione e di tutela del patrimonio pubblico, che provoca evidenti danni erariali. Non sono giustificabili – conclude Brumana – dal punto di vista sociale perché la morosità dei casi sociali è limitata ad una porzione minoritaria della morosità».

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