Legnano, neofascisti commemorano (con qualche svista) le vittime del bombardamento del 1943

LEGNANO – Nella notte tra il 13 e il 14 agosto 1943, una bomba sganciata da un bombardiere inglese cadde alla periferia di Legnano, all’incrocio tra via Galvani e via Moscova, causando 30 morti e numerosi feriti, tutti civili; fra le vittime vi furono anche donne e bambini. Fu l’unica bomba caduta in tutta la seconda guerra mondiale su Legnano, che pure rappresentava un importante centro industriale legato alla produzione bellica e dunque un potenziale obiettivo militare. Secondo gli storici, l’ordigno fu sganciato per un errore o da un aereo in difficoltà dopo l’ennesimo attacco di quella estate su Milano, nell’ambito della strategia Alleata di spingere l’Italia fuori dal conflitto. L’alto numero di vittime fu dovuto a una tragica circostanza: in quella zona della città, allora al limite dell’abitato, gli abitanti sfollavano durante gli allarmi aerei, dal momento che non esisteva alcun rifugio.

Sabato pomeriggio posa della corona e minuto di silenzio

L’evento, ricordato da una lapide sul muro di quella che era la sede del dopolavoro Cantoni (nella foto in alto), sarà commemorato sabato 10 agosto dal comitato “Legnano non dimentica”, già promotore, in aprile, del corteo per l’eroe di guerra Carlo Borsani. Il concentramento è previsto alle ore 18.00 in via Moscova, nei pressi dell’incrocio con via Galvani; seguiranno, alle 18.30, un discorso commemorativo, la posa della corona di alloro e il minuto di silenzio in ossequio alle vittime. Nell’annunciare la commemorazione, il comitato incorre però in alcune, evidenti forzature. Innanzitutto definisce «spregiudicati piloti assassini» gli autori della strage che, come detto, con ogni probabilità fu invece dovuta al caso; senza contare che di «piloti assassini» era composta, come tutte le aviazioni militari del mondo, anche la Regia Aeronautica che tre anni prima aveva preso parte, fra gli altri fronti, ai bombardamenti contro obiettivi civili nemici durante la battaglia d’Inghilterra. È poi del tutto infondata l’affermazione che le aree residenziali colpite «furono rase al suolo dai caccia Alleati»: a parte il fatto che gli aerei impegnati in quella missione non erano caccia, nessuna bomba cadde sulle case, né tanto meno le rase al suolo.

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