Leonardo Martinelli: “Non avrei mai sostituito Piatek con uno di 38 anni, anche se è Ibra”

 

Il brutto infortunio occorso a Zlatan Ibrahimovic (lesione al polpaccio) ha messo in angoscia un sacco di tifosi rossoneri. A partire dal super milanista, Leonardo Martinelli, che al momento dell’ingaggio dello svedese aveva tuttavia espresso mille perplessità sulle condizioni fisiche del giocatore. Si prese anche un sacco di rimbrotti da tanti colleghi di tifo a cui non piacquero quelle riflessioni. Alla resa dei conti aveva però ragione lui.

Dopo l’infortunio cosa ha pensato?

Ho pensato subito che era un peccato enorme. Ibra peraltro era andato meglio di quanto mi aspettassi. Sono rimasto molto dispiaciuto. Dal punto di vista tecnico per noi, a questo punto, ha poco senso andare avanti. La reazione emotiva è stata questa, poi c’è stata quella più razionale. E mi sono ripetuto: ecco lo sapevo che sarebbe finita così. Io l’avevo detto. Se punti tutto su uno di 38 anni che aveva già avuto un grave infortunio non puoi stupirti se poi accade una cosa del genere. Non puoi sostituire Piatek con uno di 38 anni. Ibra doveva essere la ciliegina su una torta, ma una società seria doveva prima preparare la torta e poi aggiungerci la ciliegina. Ha fatto come quelli che ai tempi compravano lo stereo super sofisticato di ultima generazione e poi non avevano i soldi per comprare la macchina.

Cosa risponde alle critiche di chi le aveva contestato le sue perplessità su Ibra?

Spesso avrei tanta voglia di sbagliare tutto, ma purtroppo mi capita raramente. Non perché sia un grande esperto, ma perché cerco di fare un ragionamento razionale e sensato.

Stagione finita per il suo Milan?

A questo punto sì: la stagione è finita. Bisogna pensare all’anno prossimo con tutte le incognite del caso. Ma almeno cerchiamo di partire d’anticipo. Non facciamo queste manfrine da Inter. Facciamo le cose serie. Annunciamo Rangnick e partiamo e sfruttiamo il fattore del tempo. Solo l’idea di vedere Leao centravanti mi inquieta. Piuttosto che vedere le partite del Milan con lui centravanti guarderò la corazzata Potemkin. Leao è un giocatore con grande potenzialità che al fianco di Ibra sarebbe esploso, ma oggi è come se a uno studente di terza media chiedi di affrontare la Maturità. Se dovessi scommettere un euro credo che non verrebbe neppure ammesso all’esame. Lui doveva fare il suo percorso piano piano. Ora non abbiamo più niente da giocarci. Grande programmazione: complimenti alla società. Non si azzardino a citare la sfirtuna. Sfortuna è la pandemia. La sfortuna non può essere l’infortunio di un giocatore usurato di 38 anni.

Leonardo Martinelli Milan-MALPENSA24