L’ex sindaco di Legnano Centinaio scrive un libro sulla Resistenza per il 25 Aprile

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LEGNANO – Sarà nelle librerie per la prossima ricorrenza del 25 Aprile. È il racconto dal titolo Sognando la Libertà. Il partigiano Sandro (Libreria editrice La memoria del mondo, 168 pagine, 15 euro) che l’ex sindaco di Legnano Alberto Centinaio ho scritto per ricordare il partigiano Samuele Turconi e con lui «tutte le donne e tutti gli uomini dimenticati – spiega – che hanno combattuto, in anni lontani, per la libertà del nostro Paese durante il periodo della dittatura fascista e dell’occupazione nazista».

Il libro (nella foto, l’immagine di copertina) è pubblicato con il patrocinio della sezione legnanese dell’Anpi. Nelle parole dell’autore, imprenditore e cultore della storia locale, «è un racconto avvincente che si basa su fatti realmente accaduti e che vuole mettere in risalto soprattutto gli aspetti umani di chi ha lottato in un conflitto duro e senza esclusione di colpi. Il mio auspicio è quello che anche i giovani leggano questo libro per fare memoria di quella che è stata la Resistenza e maturino un forte desiderio di contribuire alla rinascita del nostro Paese così come fecero molti anni fa i giovani di allora, seppure in un contesto molto diverso».

Storia vera ricostruita dalle interviste al protagonista

Samuele Turconi prese parte alla “battaglia di Mazzafame”, lo scontro a fuoco tra partigiani e milizie fasciste avvenuto il 21 giugno 1944 in una cascina nell’omonimo quartiere di Legnano. Ferito e arrestato, si rese poi protagonista di una rocambolesca fuga dall’ospedale, dov’era sotto sorveglianza. Una vicenda storica che ben si presta a una ricostruzione narrativa, in cui però l’attenzione si concentra sulle motivazioni dell’agire di Turconi, come pure nella ricostruzione della Legnano del tempo, da quella delle cascine e delle stalle alla città operaia e delle tante aziende in cui si diffuse la Resistenza al fascismo e all’invasore tedesco.

Ragioni, luoghi e tempi che lo stesso Turconi illustrò nelle interviste rese all’autore dopo decenni di silenzio. «Ho combattuto – spiegò alla fine di esse – per ridare la libertà al nostro popolo. Non ho mai chiesto nulla in cambio e sono felice di averlo fatto, anche se il prezzo è stato alto».

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