L’infezione nelle zone di guerra

Il Covid-19 preoccupa sempre più sia in Medio Oriente che nel nord Africa, cioè in tutte le aree già coinvolte in conflitti. In Iran l’epidemia si è estesa già da qualche settimana e ora si sta diffondendo anche in altre parti, come Siria e Libia, due Paesi nei quali l’emergenza sanitaria si aggiunge al dramma della guerra.

Vatican News ha fattto il punto della situazione evidenziando la scarsa qualità delle strutture sanitarie in queste aree del mondo, condizione che purtroppo non consente di affrontare la pandemia in maniera efficace. A queste problematiche – secondo Nicola Pedde, direttore dell’Institute Global Studies, intervistato da Vatican News – si aggiunge la scarsa trasparenza sui dati reali dei contagi. Numeri preziosi che, invece, andrebbero messi a disposizione degli esperti che stanno monitorando la situazione e che consentirebbero di tracciare un quadro più veritiero dell’avanzata della pandemia nel mondo.

In Iran le autorità sanitarie non forniscono notizie certe e questo potrebbe nascondere la drammaticità degli effetti del virus della Repubblica Islamica, alle prese con le pesanti sanzioni imposte dagli Stati Uniti. In soccorso della situazione del Paese, Pax Christi ha lanciato un appello all’amministrazione Trump, affinché sospenda il pesante embargo economico nei confronti dell’Iran, ma anche della Siria e della Striscia di Gaza. Sempre Pax Christi ha lanciato un appello anche a favore dello Yemen. Stop alle sanzioni per affrontare la pandemia, questo l’appello. La richiesta di Pax Christi – spiega Vatican News – in una lettera aperta rivolta personalmente al capo della Casa Bianca, mette in evidenza come la crisi pandemica causata dalla diffusione del Covid-19 stia aggravando le condizioni delle popolazioni delle aree colpite dalle sanzioni economiche americane, che stanno già soffrendo per la carenza alimentare, la mancanza di acqua pulita e forniture sanitarie. Da qui la forte richiesta di sospendere le misure per rendere più agevole l’affrontare le conseguenze della pandemia. In Siria e in Libia dove sono in corso da anni due guerre civili, e dove ancora si combatte, il virus non ha più di tanto fermato le operazioni militari. Secondo Nicola Pedde, le parti in conflitto spesso utilizzano l’emergenza Coronavirus per consolidare posizioni sul terreno o per conquistare fette di territorio. Donald Trump e Recep Tayyip Erdogan, Presidente Usa e premier turco, hanno concordato sulla necessità urgente che Siria e Libia arrivino al cessate il fuoco.