Lombardia, stop uffici,artigiani, bibiteH24, sport. Assembramenti,multe da 5000 euro

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MILANO – La Lombardia fa da sè e chiude tutto quello che si può chiudere per fermare il contagio del coronavirus. Stop a uffici pubblici, studi professionali, attività artigianali non essenziali, strutture ricettive, cantieri edili, distributori automatici H24, vietato lo sport all’aperto. E in caso di assembramenti, scattano multe fino a 500o euro. Nei supermercati, nei farmacie, negli ospedali e nei luoghi di lavoro si dovrà controllare la temperatura corporea degli addetti e dei clienti. «Regione Lombardia, d’accordo con i sindaci del nostro territorio, con le associazioni di categoria e con le parti sociali, ha deciso di emanare un’ordinanza con la quale vengono disposte nuove stringenti limitazioni per contrastare la diffusione del Coronavirus – spiega il presidente Attilio Fontanala situazione non migliora anzi, continua a peggiorare. Non so più come dirlo: solo con l’estrema limitazione dei contatti interpersonali possiamo cercare di invertire questa tendenza».

La decisione con i sindaci e le parti sociali

Dopo i tentennamenti del governo, e l’ordinanza del ministro della salute Roberto Speranza ritenuta largamente insufficiente rispetto alle richieste che erano state avanzate da Regione e sindaci dei Comuni capoluogo, il governatore Attilio Fontana ha deciso di passare all’azione in prima persona. Dopo un confronto in videoconferenza con i sindaci, i presidenti di ANCI Lombardia e UPL e i rappresentanti delle categorie e delle parti sociali del Tavolo del Patto per lo Sviluppo, è stata messa nero su bianco l’ordinanza che entra in vigore domani, domenica 22 marzo, fino al 15 aprile, salvo nuove disposizioni. E se «la competenza sulla chiusura delle attività produttive è del Governo», come si legge nella nota di Regione Lombardia, «i rappresentanti delle associazioni di impresa hanno garantito che fin dalle prossime ore chiederanno ai propri associati di sospendere comunque tutte quelle produzioni che non fanno parte delle filiere “essenziali”».

Le nuove restrizioni

L’atto del presidente Fontana amplia le decisioni del Governo con ulteriori interventi tra i quali si segnalano:

  • il divieto di assembramento nei luoghi pubblici – fatto salvo il distanziamento (droplet) – e conseguente ammenda fino a 5.000 euro;
  • la sospensione dell’attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
  • la sospensione delle attività artigianali non legate alle emergenze o alle filiere essenziali;
  • la sospensione di tutti i mercati settimanali scoperti;
  • la sospensione delle attività inerenti ai servizi alla persona;
  • la chiusura delle attività degli studi professionali salvo quelle relative ai servizi indifferibili e urgenti o sottoposti a termini di scadenza;
  • la chiusura di tutte le strutture ricettive ad esclusione di quelle legate alla gestione dell’emergenza. Gli ospiti già presenti nella struttura dovranno lasciarla entro le 72 ore successive all’entrata in vigore dell’ordinanza;
  • il fermo delle attività nei cantieri edili. Sono esclusi dai divieti quelli legati alle attività di ristrutturazione sanitarie e ospedaliere ed emergenziali, oltre quelli stradali, autostradali e ferroviari;
  • la chiusura dei distributori automatici “H24” che distribuiscono bevande e alimenti confezionati;
  • il divieto di praticare sport e attività motorie svolte all’aperto, anche singolarmente
  • Restano aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie, ma deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
  • Ai supermercati, alle farmacie, nei luoghi di lavoro, a partire dalle strutture sanitarie e ospedaliere, si raccomanda a cura del gestore/titolare di provvedere alla rilevazione della temperatura corporea
  • Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, valgono le prescrizioni sul distanziamento degli utenti contenute nelle due ordinanze regionali già in vigore.
  • Resta affidata ai sindaci la valutazione di ampliare ulteriormente le disposizioni restrittive in base alle rispettive esigenze.
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