Lonate a nuovo con 5 progetti. «Sistemiamo il monastero di San Michele»

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LONATE POZZOLO – Il monastero di San Michele, il palazzo comunale e piazza Sant’Ambrogio insieme a via Cavour. Ma anche un edificio dismesso di via Vittorio Veneto e l’ex scuola media di via Trento a Sant’Antonino. Per la precisione sono cinque le strutture da riqualificare al centro dei piani di Lonate Pozzolo, che coglie l’occasione del bando di Regione Lombardia per la rigenerazione urbana per rifare il look al paese. Per tutte le operazioni, la cifra complessiva prevista arriva a toccare i 2 milioni e mezzo di euro. Motivo in più per fare leva sul contributo regionale, puntando a un finanziamento delle opere pari al 100%. Così l’assessore ai Lavori Pubblici, Luca Perencin: «Ovviamente, gli interventi saranno tutti valutati e in seguito verrà stilata una graduatoria per procedere».

San Michele, municipio e le strade

Lonate pensa in grande e prova a riportare alcune strutture storiche al valore che meritano. A partire dal monastero di San Michele, «che fa parte delle nostre intenzioni già da anni», precisa l’assessore. La struttura è suddivisa in tre ali: ci sono la biblioteca, una parte allestita a mostra e una terza sulla quale ora si vuole intervenire. «L’avevamo presentato anche in altri bandi, senza successo. Speriamo che ora possa essere preso in considerazione». La cifra stimata per la riqualificazione è di 750mila euro.
Se di ex immobili di culto si parla, anche il Palazzo comunale – già monastero di Sant’Agata – fa parte del progetto della giunta del sindaco Nadia Rosa. L’impegno di spesa previsto è di 250mila euro per rifare il tetto, 150mila per il consolidamento statico e 100mila per la sostituzione dei serramenti.
Non manca l’attenzione alle strade, soprattutto piazza Sant’Ambrogio e via Cavour. Già inserite nel piano triennale delle opere pubbliche 2021-23, la somma ipotizzata per riqualificarle è di 400mila euro.

«Due interventi particolari»

Restano quelli che Perencin definisce «due interventi particolari, su edifici di proprietà del Comune». Uno è in via Vittorio Veneto, «già messo in sicurezza un anno fa con i soldi di un altro bando». Ora l’idea è di recuperarlo, proponendolo come «una struttura ad uso sociale». Si pensa a una social housing, con appartamenti da destinare agli anziani. Un modo per fare «assistenza sociale diffusa, dove infermieri e medici raggiungono i pazienti per visitarli. Ma con il vantaggio che riescano sempre a mantenere una certa indipendenza». Per il progetto sono stati ipotizzati 600mila euro.
Chiude il pacchetto di interventi l’ex scuola media di via Trento a Sant’Antonino. «Si tratta di una zona un po’ degradata, e anche in questo caso abbiamo pensato a una finalità sociale». Verrebbe ospitata l’iniziativa “Dopo di noi”, un progetto di housing ma stavolta destinato ai soggetti più fragili, come i disabili che hanno bisogno di assistenza una volta che non ci sono più i genitori a prendersene cura. L’impegno di spesa previsto è di 250mila euro.

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