Luigi Furini ridisegna la sua Inter: “Lavoro di Conte? Non sufficiente. Servono due esterni e un centravanti forte”

 

Giudizio non sufficiente sull’operato di Conte, ma lo terrebbe ancora in panchina anche nella prossima stagione. Non venderebbe Lautaro Martinez per nulla al mondo e vorrebbe due nuovi esterni di livello. Parole e pensieri di Luigi Furini, noto giornalista nonché opinionista televisivo di fede interista. Calcio e coronavirus nella chiacchierata con l’eclettico giornalista di Pavia.

Che colpe ha secondo lei Regione Lombardia?

Ci sono stati certamente diversi errori, ma alla base c’è stato soprattutto un problema di inesperienza. Tutti lo hanno sottovalutato. Si sono ritrovati davanti il cosiddetto cigno nero. Nel 1600 gli inglesi arrivano in Australia e scoprono che c’era il cigno nero. Un evento che ha cambiato il loro modo di pensare. Fino ad allora i cigni erano sempre stati bianchi. Definiamolo un fatto inatteso che cambia radicalmente il modo di pensare. È vero che prima della Lombardia c’era stata la Cina, però si è trattato comunque di una clamorosa e inattesa novità. Il male sta alla radice. La sanità pubblica è stata debellata negli anni precedenti. Hanno tagliato posti di terapia intensiva ad esempio è grave che abbiano fatto tutto ciò in tempo di pace. E questo deve fare pensare. Non eravamo pronti.

Che lezione dovrebbe insegnare questa emergenza?

Che ci si accorga della lezione e che si rimetta in piedi la sanità come si deve e che chi ha criticato il pubblico si ravveda e metta la cenere sulla testa. Il pubblico ha dimostrato che durante l’emergenza c’era. A fatica, ma c’era.

E con chi ce la prendiamo?

È difficile metterne uno sulla croce. Il virus ha colpito tutto il mondo. Noi siamo seduti al tavolo del G7, non siamo il Gambia con tutto il rispetto. È un paese che deve farsi trovare pronto con le sue strutture. Un paese moderno deve attrezzare le sue strutture sanitarie che sono indispensabili per essere all’altezza della situazione sennò siamo un paese di SerieC e va bene. Un paese dove si muore per strada, ma io quelle scene da noi non le voglio vedere.

Parliamo di calcio. Icardi, lei che ne è estimatore, che fine fa?

Mi sa che oggi il giocattolo è rotto, difficilmente si ricompone e quindi bisogna trovare a malincuore una soluzione. Ha sempre fatto tanti gol. Se non sarà a Parigi non vendiamolo in Italia perché andremmo a rinforzare una rivale. Io nello statuto dell’Inter metterei una postilla in cui si nega la compravendita di giocatori con Milan e Juve. Faccio fatica ad alzare un vessillo a un giocatore che è stato dieci anni alla Juve.

E quindi con la bandiera bianconera Conte come la mettiamo?

Conte ha fatto un giro diverso, è stato in nazionale, è andato all’estero, ma nonostante ciò io non lo avrei voluto comunque. Quando poi tu società a noi tifosi dici che dobbiamo avere un’identità e poi mi fai vedere la foto di Bonucci, non va bene. Non riconosco più i colori della bandiera così facendo.

Come giudichi il lavoro di Conte?

Non sufficiente. Abbiamo perso due volte con la Juve, con la Lazio, abbiamo battuto il Milan che però non fa tremare nessuno. Siamo usciti dalla Champions come l’anno scorso e abbiamo poche possibilità di ribaltare la gara di Coppa Italia con il Napoli. Tutte le volte che c’è la buccia di banana per terra, noi ci cadiamo su. La Juve è lontana. Conte ha avuto ciò che voleva. È arrivato Godin, Sensi, Barella, Eriksen, Lukaku. Sono arrivati tanti giocatori bravi. Io non voglio insegnare il lavoro a Conte, però mi aspettavo di essere a uno o due punti dalla Juve.

Cosa ha sbagliato a suo avviso?

È stato sfortunato per l’infortunio di Sensi. Il modulo non lo cambia: è un dogma. La Juve ha più giocatori, ma a volte ci sono state partite con gioco lento e prevedibile. Non basta la grinta. Il gioco non era brillantissimo.

Lo confermerebbe?

Lo confermerei, non stiamo lì a cambiare ogni anno.

Di questo campionato che ne farebbe?

Lo finisco. Il problema è semplice. Se non finisce rischiano di saltare un sacco di società. Assolutamente va finito, in sicurezza, ma va concluso. Se la curva dei contagi scende si può riprendere anche a settembre. Sarei sulla proposta di Galliani. Si gioca durante l’anno solare. Mancano 12 partite, le giochiamo in autunno. A gennaio poi ripartirei con la nuova stagione.

Ipotesi peggiore, campionato annullato adesso, lo assegnerebbe lo scudetto?

Non lo assegnerei. È un campionato tronco. Mancano troppe partite per assegnarlo. Non può neppure retrocedere nessuno. Fanno ricorso e il Tar gli darà ragione. E si rischia di ritrovare un campionato con 23 squadre. Passeremmo l’estate a fare ricorsi.

Cosa manca all’Inter per arrivare alla Juve?

Manca Sensi, che quest’anno ha avuto infortuni, Eriksen, terrei Brozovic. Sulla fasce servono degli innesti. Non venderei Lautaro per nessun motivo e prenderei un centravanti forte che faccia da alternativa ai due titolari.

Lautaro non lo scambieresti con nessuno?

Prima cosa gli rinnoverei il contratto e stop. Non si vende.

Prima cosa che farà dopo il via libera?

Prendo la macchina e vado a farmi un po’ di giri. Due posti che amo moltissimo, il Veneto e le Marche. Ho voglia di incontrare i miei amici. Faccio il pieno alla macchina e parto.

Luigi Furini INTER-MALPENSA24