MAGNAGO – E’ stato ammesso al rito abbreviato Gaspare Buffa, lonatese di 37 anni, accusato di rapina aggravata e omicidio preterintenzionale. Quello di Maria Scampini, 94 anni, rapinata nella sua abitazione di Magnago il 31 ottobre 2020 e morta il 27 novembre in seguito, questo sostiene l’accusa, alle percosse ricevute durante il colpo.
Le parti civili
Buffa era già stato identificato quale autore della rapina, che ha immediatamente ammesso, quando a suo carico era arrivata la seconda pesantissima accusa dopo il decesso della 94enne. I cui figli, assistiti dall’avvocato Claudia Sant’Ambrogio, oggi, mercoledì 31 maggio, si sono costituiti parte civile. Scampini rimediò anche una brutta frattura ad un femore.
Nessuna percossa
Il Tribunale di Busto Arsizio oggi ha stabilito che, al termine delle argomentazioni delle parti, se necessario nominerà un perito super partes. Perché? Perché Buffa, assistito dall’avvocato Marco Bianchi, ha sempre negato di aver fisicamente aggredito l’anziana.
Perizia super partes
«Buffa – spiega il legale – ha spiegato di aver abbracciato Scampini per sottrarle, cosa poi avvenuta, gli orecchini che indossava e di averla poi lasciata appoggiata ad una sedia. Il referto autoptico non individua in nessuna parte del corpo della signora lesioni o lividi dovuti ai calci e ai pugni dei quali il mio assistito è accusato. C’è una sola leggera lesione al mento compatibile con una caduta accidentale. Per la frattura del femore si parla di una forte pressione. Forte pressione della quale, però, non c’è traccia alcuna: anche in questo caso i lividi che una simile aggressione avrebbero lasciato con certezza sono del tutto assenti. Confidiamo in una perizia super partes che possa davvero chiarire che da parte di Buffa non c’è stata alcuna aggressione fisica alla signora Scampini». Si torna in aula il 29 giugno. La decisione del Gup è attesa per il primo luglio.