Malpensa, addette alle pulizie del T2 minacciate da un senzatetto

MALPENSA – Senzatetto al Terminal 2, le addette alle pulizie iniziano ad avere paura. Uno dei clochard le minaccia e le insulta pesantemente, e loro hanno paura ad andare a fare il turno di lavoro in stazione, dove alle prime ore del mattino c’è poca gente in giro: «Non ci sentiamo al sicuro».

Arriva la Polizia

Stamattina, alle 8, una delle addette alle pulizie del Terminal 2 dell’aeroporto è arrivata a chiedere l’intervento della Polizia (che è stato tempestivo), perché le minacce si erano fatte più pesanti e insopportabili. «Vi taglio la gola» è arrivato a dire uno dei senzatetto – considerato il più aggressivo e pericoloso – tra quelli che abitualmente passano la notte in aeroporto, per poi dileguarsi all’alba, salendo sul primo treno che parte, non appena lo scalo inizia a popolarsi. Gli insulti e le minacce, spesso accompagnate da urla e bestemmie, sarebbero legati al fatto che le addette alle pulizie, all’inizio del loro turno di primo mattino, movimentando i carrelli con cui svolgono il loro lavoro, infastidiscono l’uomo che, da qualche tempo ormai, è solito coricarsi (insieme alla sua compagna, a quanto pare) proprio nelle vicinanze del locale messo a disposizione da Sea all’impresa di pulizie come deposito e ripostiglio. Succede in zona arrivi del T2: è qui che alcuni clochard trascorrono la notte, dopo che sono stati “sgomberati” dalla zona bar per motivi di igiene. Altri dormono alle partenze del terminal riservato a easyJet. Dove i senza fissa dimora sarebbero in tutto una decina, mentre il vero “esercito” si trova al Terminal 1.

Lo sfogo e l’appello

Così una delle lavoratrici stamattina, venerdì 14 febbraio, spaventata ed esasperata dall’ennesima esplicita minaccia, ha deciso di sfogare la sua rabbia insieme ad alcune colleghe fuori dalla stazione del T2, dopo aver invocato l’aiuto degli agenti di Polizia in servizio a Malpensa. «Non ci sentiamo al sicuro, abbiamo paura – il loro appello – chi deve fare il turno di pulizia alla stazione ferroviaria, ci va da sola, in uno spazio non sempre molto frequentato e rischia di trovarsi faccia a faccia con questa persona che si mette ad insultare e minacciarle». Solo verbalmente, almeno per ora, ma è chiaro che questo non basta a tranquillizzare chi lavora in queste condizioni.

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