MALPENSA – «Sono progetti importantissimi, perché rappresentano la sostenibilità ambientale degli scali. Ma sono anche opere di compensazione, che guardano alla riqualificazione urbana e architettonica». Con queste parole il chief operating officer di Sea, Alessandro Fidato, ha ribadito l’impegno della società che gestisce gli aeroporti di Malpensa e Linate verso uno sviluppo sostenibile. L’occasione si è presentata oggi, 6 maggio, con l’esposizione di cinque elaborati che hanno l’obiettivo di incentivare la componente green dello scalo della brughiera. Sia al terminal 1 che al 2. A realizzarli sono stati gli studenti di vari istituti di agraria della provincia di Varese e Milano. Nello specifico, le Andrea Ponti di Somma Lombardo, le Isaac Newton di Varese, le Vilfredo Pareto di Milano, le Gregorio Mendel di Villa Cortese e le Italo Calvino di Noverasco. Presente anche Fabio Montagnoli, presidente di turno del Cuv e sindaco di Arsago Seprio. Oltre, ovviamente, ai rappresentanti delle scuole coinvolte, alle quali è stato consegnato un attestato di partecipazione.
Idee in linea col territorio
L’idea nasce da Sea alla fine del 2019 e i progetti si sono concentrati su alcune aree in particolare: lungo la strada dove si trova l’ingresso dell’Hotel Sheraton e della stazione ferroviaria, con la rivisitazione delle rotonde poste ai due estremi, nord e sud. Oltre alle zone verdi visibili che interessano il tratto stazione ferroviaria-terminal e le aiuole presenti nell’area della mensa aziendale. Le varie possibilità di riqualificazione del verde sono state esposte direttamente dagli studenti. Elaborati diversi, realizzati ognuno secondo la propria idea di sostenibilità, ma tutti con obiettivi simili. Come la riduzione di opere di manutenzione e un impatto ambientale minimo, oltre a impianti di irrigazione efficaci e la possibilità di sfruttare le specie autoctone del territorio, vista la ricchezza paesaggistica di cui dispone il Parco del Ticino. Ma anche aspetti meno tecnici e tuttavia indispensabili. Su tutti, l’attenzione alla sicurezza, con idee che non ostacolino la viabilità e il traffico, soprattutto per gli interventi sulle rotonde. Al punto che Fidato, complimentandosi, ha parlato di progetti «che sembrano in fase esecutiva, per la particolare cura nei dettagli e nelle presentazioni». Della stessa opinione Montagnoli: «Tutti interventi interessanti, il fattore green dell’aeroporto non è da sottovalutare. Soprattutto se pensiamo al nostro patrimonio verde. Voi, ragazzi, siete il futuro del rinnovamento».
Pillole di progetti
A partire dalle rotonde, l’istituto sommese Ponti, oltre che sulla tutela ambientale, si è concentrato sull’estetica, con l’idea di organizzare una composizione che richiami la Rosa Camuna, simbolo della Lombardia. Le piante scelte, hanno spiegato, hanno fioriture diverse, così che il risultato finale sia sempre colorato e bello da guardare.
Anche l’istituto milanese Vilfredo Pareto si è occupato delle rotonde. E hanno cercato dei collegamenti diretti con il patrimonio paesaggistico. Infatti, il progetto della rotonda a nord è stato intitolato “Le rotazioni, il paesaggio agreste lombardo”. Mentre, quello a sud, è stato chiamato “Un giro intorno al Ticino”. in riferimento, rispettivamente, alle campagne della regione e il sistema fluviale.
L’istituto Newton di Varese, fra gli obiettivi di riqualificazione, si è concentrata su l’utilizzo di una composizione floristica a basso impatto ambientale. E sull’aspetto estetico, il piano prevede l’utilizzo di essenze locali, scongiurando anche l’introduzione dei parassiti.
Simili gli obiettivi delle Mendel di Villa Cortese. Il loro elaborato riguarda il terminal 2. E oltre all’utilizzo di piante belle e di facile gestione, si sono spostati anche verso l’ipotesi di una scultura. Si tratta di sei massi raffiguranti i continenti del mondo, con l’obiettivo di sottolineare l’importanza di Malpensa anche a livello internazionale.
Hanno chiuso le Calvino di Noverasco, anche loro incentrati sul T2. Il progetto include aree ristoro, curate nei dettagli da un punto di vista vegetazionale, ma che possono essere messe a disposizione dei viaggiatori. Nell’elaborato, infatti, sono presenti anche panchine, posaceneri e cestini. Un’idea che unisce l’ambiente ad accessori quotidiani.
