Malpensa sotto stress in estate: i Verdi chiedono misure contro rumore e traffico

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MALPENSA – L’aeroporto di Linate sta per essere chiuso per 12 settimane, tra il 27 luglio e il 27 ottobre, al fine di consentite di riasfaltare la pista di Linate lunga 2.400 metri, di rimodernare i cancelli delle partenze e sostituire l’impianto di smistamento dei bagagli. Spesa totale: 70 milioni di euro. Il problema vero però, questa volta, non sono i soldi ma i tempi. Tre mesi in cui lo scalo di Malpensa verrà preso letteralmente d’assalto dagli aerei, passando da 550 a 900 movimenti giornalieri medi, tra arrivi e partenze, mentre i passeggeri, passeranno da 80mila a 120 mila. Si è parlato delle conseguenze della prossima chiusura dello scalo cittadino di Linate nella conferenza stampa che si è svolta questa mattina, venerdì 10 maggio, al piano partenze del Terminal 1 di Malpensa, alla presenza di Elena Grandi, capolista di Europa Verde per il Nord Ovest alle elezioni europee del 26 maggio, di Dario Balotta, candidato nella stessa lista e di Monica Frassoni, co-portavoce dei Verdi europei

Le dichiarazioni

“La crescita esponenziale dei voli su Malpensa farà sì che il rumore andrà alle stelle nell’area, il traffico automobilistico, su strade già congestionate, andrà in tilt, e i parcheggi provvisori intorno allo scalo comporteranno nuovo consumo di suolo” ha detto Dario Balotta, che si è chiesto “perché per rifare la pista di Linate occorrono tre mesi quando per rifare la pista, più lunga, di Orio al Serio (2.700 metri) sono bastate tre settimane e 50 milioni di euro?”.
Gli esponenti dei Verdi chiedono quindi alla Regione e alla Sea di valutare la possibilità di dimezzare i tempi di trasferimento, da 90 a 45 giorni, e di attivare un tavolo con i Comuni per discutere come minimizzare l’impatto del trasferimento su popolazione e passeggeri. Chiedono poi l’attivazione di una navetta dai comuni di Somma Lombardo, Cardano al Campo e Gallarate verso Malpensa per ridurre l’uso dell’automobile da parte di dipendenti e passeggeri locali.
“Ci mobiliteremo a Bruxelles per risanare le ferite che il territorio ha subito, a partire dalla mancata riscossione delle tasse sul rumore che lo Stato si è trattenuto per gestire la mai finita crisi di Alitalia” ha detto Monica Frassoni.

L’aumento dei voli in Europa

Elena Grandi, portavoce nazionale dei Verdi e capolista per la circoscrizione del Nord Ovest ha poi ricordato l’aumento esponenziale dei voli in Europa (+80% tra il 1990 e il 2014) che si farà sentire ancora di più nei prossimi 20 anni, fatto che comporterà nel 2025 una produzione a livello mondiale tra gli 1,2 e gli 1,4 miliardi di tonnellate di CO2. “E questo senza che nessuna compagnia europea se ne stia preoccupando” ha detto Grandi che ha aggiunto: “C’è bisogno di una correzione di rotta e che a partire dall’Europa si riducano le emissioni incentivando l’uso del treno, rendendolo attrattivo come l’aereo in termini di tempi di percorrenza e di costi di gestione”.

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