Superstrada della Malpensa, pericolo senza fine: ora basta, s’intervenga

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MALPENSA – L’argomento non è nuovo, eppure è di quelli che , reiterandosi, confermano di non essere stati risolti. Se non risolti, quanto meno affrontati con decisione. Parliamo, anzi, riparliamo della superstrada 336 della Malpensa, arteria che detiene il record di incidenti (l’ultimo è di ieri, martedì 9 aprile, a distanza di poche ore dal terribile schianto avvenuto la notte precedente in cui è rimasto coinvolto un 22enne) e che, per questo, si classifica ai primi posti delle statistiche nazionali. Un pessimo record, ovvio. Alimentato ogni giorno da auto che “bocciano”, spesso con pesanti conseguenze per i passeggeri. Le cronache ne danno puntualmente conto, suscitando ogni volta l’allarme di qualche sindaco , di autorità istituzionali e, soprattutto, degli utenti.

Urgono interventi

Di soluzioni, al momento, neanche l’ombra. Eppure, le soluzioni urgono, sia in vista dell’assalto estivo che, quest’anno, sarà aggravato dalla chiusura per tre mesi di Linate e il conseguente trasloco dei voli e dei passeggeri a Malpensa, sia per la quotidianità, per il normale passaggio da e per l’aeroporto che comporta una frequenza di migliaia di autovetture nelle ventiquattro ore.

I problemi strutturali

I problemi strutturali sono noti e datati nel tempo. Riguardano innanzitutto le doppie corsie di marcia, strette, insufficienti a sostenere l’impatto del traffico.  Manca la corsia d’emergenza e gli svincoli, ridotti ai minimi termini, sono un pericolo costante specialmente nel momento dell’immissione.
La superstrada fu riqualificata alla fine degli anni Ottanta in vista dei mondiali di calcio di Italia ’90. Interventi già allora contestati e giudicati inadeguati. Figurarsi tre decenni dopo, con lo sviluppo esponenziale di Malpensa e tutto quello che ne consegue.

La proposte in discussione

Nelle scorse settimane i primi cittadini dei comuni attraversati dalla 336 sono stati convocati dal prefetto con lo scopo di attuare misure tampone. Diverse le proposte, dal divieto di passaggio di bus e taxi, dirottati sulla Boffalora e la Milano-Torino, fino all’incentivazione dell’uso del treno, fermando le auto a Rho Fiera. Suggerita  anche la cancellazione delle tariffe per coloro che scegliessero in alternativa sempre la Milano-Torino. Idee tutte la valutare, benché il tempo sia limitato e il problema incomba.

Il nodo dei parcheggi

Senza dimenticare la mancanza di parcheggi, altro nodo inesplicabile e urgente alla luce della “giungla” dei posteggi abusivi registrata lo scorso anno.
Nel frattempo gli incidenti si sommano agli incidenti, con un costo sociale non indifferente, sia in termini di persone coinvolte sia per i riflessi sulla viabilità ordinaria ogni volta che la superstrada della Malpensa registra un intoppo più o meno grave.

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