Meloni, bagno di folla a Malpensafiere: «Qui c’è il cuore dei delusi dal governo»

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BUSTO ARSIZIO – «Busto e la provincia di Varese non sono il cuore della Lega, ma un di un territorio deluso da questo governo in salsa Cinque stelle. E’ il cuore del centrodestra, dell’Italia produttiva e di tutti quei valori che noi difendiamo. E Fratelli d’Italia è il punto di riferimento per quell’elettorato, di centrodestra, che oggi appare un po’ smarrito». Giorgia Meloni arriva al Malpensafiere quando gli oltre 1.200 invitati alla cena delle sezione provinciale del partito sono ancora tutti in piedi. Ci sono anche Daniela Santanché, Mario Mantovani e tutto il gotha provinciale di Fdi: da Andrea Pellicini, coordinare provinciale, a Mariella Meucci, Gaetano Iannini, il consigliere provinciale Giuseppe De Bernardi Martignoni, Checco Lattuada, Mariangela Buttiglieri e Ninetto Pellegatta.

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Oltre a tantissimi militanti. Tutti ad attendere lei. Per salutarla, strapparle un selfie, un sorriso o una stretta di mano. Un abbraccio forte al quale la Meloni non si sottrae. Come non si sottrae quando si deve parlare dell’alleanza “strabica” con la Lega: «Il problema è loro, non nostro che siamo rimasti coerenti»; di Europa: «Noi vogliamo andare là per cambiare tutto» e del fuori onda del premier italiano Conte: «Oggi ho provato vergogna per il suo atteggiamento genuflesso nei confronti della cancelliera tedesca. Se questi sono i sovranisti abbiamo un problema».

Giorgia Meloni si aspettava così tanta gente e calore qui a Busto Arsizio e nella provincia di Varese considerata il cuore della Lega?
«Più che il cuore della Lega, questo territorio è il cuore di cittadini delusi da questo governo. E’ il cuore di un territorio al quale guardiamo con grande attenzione. Qui c’è l’Italia che lavora, che fa impresa e che oggi cerca nella politica un punto di riferimento. E vedendo l’entusiasmo e la gente di questa sera direi che che la risposta è chiara: quel punto di riferimento siamo noi di Fratelli d’Italia».

Quanto vi preoccupa questa Lega ormai diventata forza politica nazionale?
«Preoccupata? Perché dovrei? L’unico partito che in questi anni non è mai stato scalfito nel suo consenso è Fratelli d’Italia. E siamo anche l’unico partito, secondo tutti i sondaggi, che stiamo crescendo. Significa che stiamo lavorando bene e che quello dei nostri elettori è un voto ben valutato. Quindi non ci preoccupa niente. Dobbiamo solo continuare a fare bene il nostro lavoro».

Insomma guardate a voi stessi. Ma questa alleanza “strabica” dove a Roma siete opposizione e in molte amministrazioni regionali, provinciali e comunali siete alleati con la Lega non è un qualcosa che stride?
«Beh questo deve chiederlo alla Lega. Noi siamo sempre rimasti dalla stessa parte. Noi siamo l’unico partito monogamo del centrodestra. Non abbiamo fatto accordi col Pd e nemmeno con i Cinque stelle. Noi siamo sempre rimasti nel centrodestra, mentre gli altri uscivano ed entravano come se ci fosse una porta girevole».

Insistiamo. Una posizione da equilibrista, non le pare?
«La nostra è una posizione coerente. A Roma, quando arrivano i provvedimenti del governo giallo-verde noi votiamo le cose che sono compatibili con il nostro programma di centrodestra e non votiamo le cose che sono di sinistra come quelle che propone il Movimento Cinque stelle. Siamo la sentinella di quei valori di riferimento di quella metà campo che stiamo ricostruendo. Il nostro obiettivo è costruire un grande movimento sovranista conservatore».

Il governatore della Lombardia nei prossimi giorni darà vita a un nuovo partito con esponenti della Lega ed ex uomini di Forza Italia. Come legge questa iniziativa all’interno dello scenario politico del centrodestra?
«Penso che il centrodestra sia ancora maggioritario come sentimento nei cittadini, ma che in futuro non vedremo più la coalizione come l’abbiamo conosciuta in passato. Sicuramente la Lega farà risultati importanti, ma da sola non riuscirà a vincere per governare. In questo contesto noi dovremo organizzare un movimento che possa dialogare con la Lega, ma sia distinto dal Carroccio e che possa, insieme alla Lega dare al Paese un governo capace di difendere i suoi interessi».

Europee e comunali sono i prossimi appuntamenti elettorali. La Lega resta per voi un interlocutore quindi?
«Vogliamo fare un risultato importante e se ci riusciremo credo ci siano i margini per chiudere questa esperienza di governo. Detto questo, in ottica elettorale, la Lega è il nostro alleato privilegiato. Siamo alleati in Abruzzo e in Sardegna. Alle Europee non ci sono alleanze e noi cercheremo di affermare il nostro modello rispetto alla Lega e soprattutto a Forza Italia rispetto al tema dell’Europa».

Forza Italia che in termini percentuali non è poi così lontana.
«Diciamo che alle Europee i cittadini potranno scegliere tra il nostro e il loro modello di Europa. E’ questo uno dei temi più divisi tra noi e il partito di Berlusconi, perché noi vogliamo andare lì per cambiare tutto. Per noi l’Europa deve essere una confederazione di Stati liberi e sovrani che cooperano su alcuni temi. Non vogliamo un’Europa genuflessa agli interessi franco tedeschi. Oggi mi sono vergognata dell’atteggiamento genuflesso del premier italiano nei confronti della cancelliera tedesca. Se questi sono i sovranisti abbiamo un problema».

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