Mi vergogno della mia Legnano incapace di immaginare il futuro

legnano rogora territorio futuro

Ho appena finito di leggere la posta elettronica, è il rito quotidiano che da inizio alla mia giornata, una giornata che prosegue incontrando gli studenti e facendo lezioni on Line, mentre nei momenti liberi preparo la partecipazione a convegni sui temi della sostenibilità …. sempre rigorosamente vissuti al computer. Mentre sto lavorando ricevo una nota che riporta il link all’approvazione del progetto di intervento
edilizio su v.le Sabotino: 4000 m2 di insediamento commerciale diviso tra l’ennesimo supermercato di alimentari e nuovi insediamenti di vendita/servizi. Confesso di essere basito.

Sono sconcertato dalla totale incapacità di governo del territorio in cui si trova Legnano. Da un lato abbiamo migliaia di vani invenduti, lasciati incompleti e abbandonati, dall’altro non siamo stati capaci di dare una risposta al bisogno abitativo di una parte della popolazione che non riesce ad accedere al bene casa. Abbiamo vandalizzato il nostro territorio esprimendo una visione miope che si è dimostrata del tutto incapace di immaginare un futuro, rimanendo ancorata all’obiettivo del fare cassetta nel breve.

Legnano era famosa nel mondo per la sua capacità di innovare con aziende che hanno segnato la storia dello sviluppo industriale in Italia e nel mondo e che ora si dimostra del tutto incapace di immaginare il proprio futuro. Quello che intristisce è il provincialismo che pervade la nostra società, con amministratori incapaci di sognare un futuro diverso, imprenditori miopi che non riescono a pensare ad altro che al ritorno economico immediato, progettisti generalmente modesti che replicano modelli di intervento sul territorio antichi e ormai fuori tempo e cittadini anestetizzati e incapaci di prendere posizione ed esprimere dissenso.

Speravo che l’esperienza del COVID con la quarantena forzata ci avesse aiutato a riflettere su un futuro possibile di convivenza equilibrata con il mondo in cui viviamo. Speravo che fosse finalmente possibile rendere reale quello che insegno da trent’anni ai miei studenti, che il mondo dell’edilizia può essere motore di sviluppo compatibile con il territorio, che possiamo creare lavoro e benessere senza distruggere l’ambiente, ma al contrario che è proprio la cura e il rispetto di questa straordinaria risorsa che è il nostro territorio l’unica possibilità che abbiamo per una prosperità durevole.

Quello che mi infastidisce è l’essere chiamato a Convegni internazionali e conferenze sul tema delle progettazione sostenibile a parlare di cosa si potrebbe e dovrebbe fare, ricevere un plauso per le nostre posizioni e poi vedere che gli altri mettono in pratica queste cose, mentre io non posso che vergognarmi del modo in cui a Legnano e in Lombardia viene gestito il rapporto con il territorio. Se poi sento qualcuno sostenere che qualche centinaio di metri di pista ciclabile, due rotonde e l’illuminazione pubblica sono la compensazione “verde” all’intervento, mi sento davvero preso in giro.

Invito tutti a collegarsi alla pagina FaceBook dei Verdi di Legnano e ascoltare le Video Pillole verdi che stiamo realizzando in questi giorni, giusto per farsi un idea della situazione e di cosa significhi sostenibilità

Alessandro Rogora
Verdi Legnano

legnano rogora territorio futuro – MALPENSA24