VISTO&RIVISTO Una storia semplice, potente e terapeutica

minchella lupin visto rivisto

di Andrea Minchella

VISTO

LUPIN, di Luis Leterrier – Marcela Said – Ludovic Bernard (Francia 2021, 7 x 45 minutu, Netflix).

Un’idea geniale. Un progetto costruito con una capacità invidiabile. Il veterano Leterrier, la giovane ma già brava Said e il preparatissimo Bernard realizzano, sulla base di un’intuizione di George Kay e Francois Uzan, un prodotto completo, fresco, che intrattiene il pubblico con leggerezza e ritmo. I romanzi di Maurice Leblanc diventano una potente fonte d’ispirazione, ma diventano anche i coprotagonisti, insieme al bravissimo e perfetto Omar Sy, di una vicenda originale ed egregiamente calibrata che spingono lo spettatore a voler vedere tutti gli episodi, uno dopo l’altro, come fosse un film unico lungo e continuo.

Leterrier, di cui ricordiamo principalmente “Danny The Dog” e che ha realizzato anche importanti “blockbuster” in terra americana, insieme alla cilena Said, che ha partecipato alla realizzazione di “Narcos: Mexico”, sempre di Netflix, e Bernard, per anni assistente alla regia di importanti progetti, uno fra tutti “La Haine- L’Odio” di Kassovitz, elaborano un viaggio intenso, avvincente e leggero dentro la vita dell’enigmatico Assane Diop che “diventa” ladro, ma gentiluomo, per vendicare la morte del padre che ritiene essere stata infangata ed ingiusta.

Assane adulto, in una Parigi che fa da sfondo senza mai mostrare i connotati principali, si divide tra il figlio, la ex moglie e la sua vita segreta fatta di travestimenti, trucchi di magia e indagini. Come Batman, Lupin organizza ogni sua azione per vendicare una perdita, ingiusta e ingiustificata, cercando di mettere in luce ciò che di marcio e corrotto esiste nella società che ci circonda. Seppur leggero e poco articolato, il “plot” di questo progetto diventa traino di emozioni e vicende che forniscono alla pellicola una sorta di funzione “terapeutica” in questo momento tanto difficile e angosciante che, ormai da quasi un anno, siamo costretti a vivere. Lupin ci mostra un lato umano prezioso e necessario.

Lupin è figlio di un immigrato in una Parigi frenetica e disattenta alle sue diversità. Ma Assane, cresciuto, si integra perfettamente e decide di dedicare la sua intelligenza e la sua cultura contro le ingiustizie e la corruzione che dilagano anche nei rapporti e nelle relazioni umane. Assane, che ha un ottimo rapporto con la ex moglie e con il figlio, a cui regala i romanzi di Leblanc, mette al centro della sua vita la sincerità, l’amicizia e l’amore. Assane è il figlio o il fratello che tutti noi vorremmo avere. Portatore di una gentilezza che sembra, davvero, essere diventata rara e preziosa. Per questo motivo “Lupin” è diventata in pochi mesi un successo mondiale. Ci sono alcuni momenti storici che hanno un enorme bisogno di storie semplici in cui ognuno di noi si possa ritrovare, per poter, anche solo per qualche ora, abbandonare il dolore e l’angoscia che ultimamente hanno preso possesso del nostro corpo, in una cronica e indefinita stanchezza di emozioni che questa pandemia ci ha costretto a subire.

Dunque in un momento in cui ogni azione sembra perdere di significato, farsi coccolare da una storia ben scritta, egregiamente raccontata e bene interpretata sembra essere una delle poche ma necessarie esperienze che possiamo vivere senza infrangere nessuna legge o restrizione.

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RIVISTO

OCEAN’S ELEVEN – FATE IL VOSTRO GIOCO, di Steven Soderbergh (Ocean’s Eleven, Stati Uniti 2001, 116 min.).

Nel 2001 avvenne la rivoluzione. Il poliedrico e stacanovista Soderbergh realizzava uno dei suoi più riusciti e innovativi progetti. Tratto dal “Colpo Grosso” del 1960, in cui attori del calibro di Frank Sinatra, Dean Martin o Sammy Davis Jr davano vita ad una serie di rapine in una Las Vegas esplosiva e inafferrabile, “Ocean’s Eleven” riscrive completamente la grammatica cinematografica che da lì in poi sarebbe stata utilizzata nel cinema leggero americano.

Con un montaggio e una colonna sonora che vengono supervisionati con il microscopio, il film diventa un affresco potente ed iconografico della Hollywood del nuovo millennio. George Clooney e Brad Pitt capeggiano una squadra di attori, prima che ladri, che sembrano essere stati “disegnati” apposta per questo progetto che ebbe talmente successo che furono realizzati due “sequel” e uno “spin-off”.

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