VISTO&RIVISTO L’affascinante e pericolosa idea di libertà di Giorgio Rosa

minchella sibilia isola delle rose

di Andrea Minchella

VISTO

L’INCREDIBILE STORIA DELL’ISOLA DELLE ROSE, di Sydney Sibilia (Italia 2020, 117 min., Netflix).

Il cinema sta cambiando. Il modo di guardarlo. Il modo di realizzarlo. E Netflix, in questo momento storico difficile e complicato, sta crescendo esponenzialmente grazie, anche, alle scelte coraggiose e moderne che riesce ad intraprendere. Un regista giovane, Sibilia, un produttore attento e capace, Rovere, ed una storia potente ed iconografica rendono questo film un’esperienza unica ed originale. Sibilia, dopo il sorprendente “Smetto Quando Voglio”, torna ad una storia magica e profonda in cui il desiderio di libertà diventa la religiosità laica di Giorgio Rosa, giovane ingegnere bolognese, capace di fargli realizzare il più ambizioso ed originale progetto di indipendenza mai costruito nel secolo scorso.

Rosa, un capacissimo e sempre centrato Elio Germano, decide di creare un’isola davanti le movimentate ma troppo caotiche spiagge di Rimini. Insieme al suo amico Maurizio e sfidando ogni regola convenzionale di ingegneria delle costruzioni, il giovane ingegnere nel giro di pochi giorni e in un’Italia, quella della fine degli anni sessanta, tumultuosa e carica di ideali, dà alla luce una piccola piattaforma di cemento a pochi metri fuori le acque italiane. Subito Giorgio si rende conto che quella non è solo una piattaforma in mezzo al mare, ma che ciò che ha costruito è un’idea di libertà, di indipendenza. Giorgio capisce che quella costruzione è una vera e propria Nazione che necessita solo di essere riconosciuta dal mondo intero.

E così decide di chiedere alle Nazioni Unite di pronunciarsi sull’esistenza e il riconoscimento della sua creatura. È a questo punto che lo Stato si rende conto che quella che sembrava una bravata di quattro ragazzotti diventa una questione molto più complessa e delicata. Il duello che si instaura tra l’ingegnere e il ministro dell’interno Restivo, interpretato da un perfetto e bravissimo Fabrizio Bentivoglio, apporta alla narrazione un elemento importante e simbolico che rendono la vicenda fortemente epica. Una sciocchezza diventa in pochi giorni una questione politica capace di mettere in imbarazzo una potente e rispettabile nazione come era l’Italia degli anni sessanta.

Sibilia dirige una storia avvincente e fortemente simbolica con una freschezza ed una perfetta ritmica necessarie per un progetto del genere. Grazie ad una sceneggiatura, scritta da lui, asciutta e lineare, l’intera narrazione diventa piacevole ed equilibrata. La brava Matilda De Angelis, l’ironico Zingaretti e i capaci Cluzet, Lidi e Wlaschiha rendono poi la pellicola credibile e misurata. La capacità del bravo Matteo Rovere ad intercettare storie interessanti ed attuali da trasformare in film riusciti e ben fatti è un valore assoluto in un cinema italiano che ancora oggi fatica ad emergere, per la ricerca di linguaggi, grammatiche e stili coerenti ed attenti all’epoca contemporanea in cui viviamo. Netflix, poi, riesce a valorizzare e velocizzare la diffusione di progetti moderni e rivolti anche ad un pubblico più giovane ed esigente.

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RIVISTO

INTO THE WILD-NELLE TERRE SELVAGGE, di Sean Penn (Into The Wild, Stati Uniti 2007, 148 min.).

Un capolavoro. Ingiustamente snobbato dagli Academy di quell’anno, “Into The Wild” è probabilmente il più potente e profondo film degli ultimi vent’anni. Sean Penn, bravo e capace attore della Hollywood più scontrosa e anticonformista, decide di mettere in scena la storia commovente e dolce di Christopher McCandless, giovane studente della Virginia Occidentale, che dopo la laurea decide di abbandonare la vita comoda e banale che lo aspetta per intraprendere un lungo viaggio attraverso gli Stati Uniti, fino le terre pericolose e sconfinate dell’Alaska.

Penn prende il bel libro “Nelle Terre Selvagge” di Jon Krakauer e lo trasforma in un viaggio affascinante e travolgente che catapulta lo spettatore lì dove il vero Christopher ha vissuto la sua esperienza unica e riesce a valorizzare e velocizzare la diffusione di progetti moderni e rivolti anche ad un pubblico più giovane ed esigente.

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