Moratti e Fontana: «La riforma sanitaria lombarda è legge. Solo rilievi formali»

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Letizia Moratti e Attilio Fontana

MILANO – «Rilievi non sostanziali, infatti la legge è stata approvata». Con queste parole il governatore della Lombardia Attilio Fontana respinge le polemiche sulla riforma sanitaria approvata lo scorso 30 novembre in consiglio regionale, dopo che il governo ha chiesto di recepire alcune modifiche. Solo «imperfezioni formali e burocratiche, profili non certamente centrali e decisivi» per la vicepresidente e assessore al welfare Letizia Moratti, che ha relazionato in aula al Pirellone. «Modifiche importanti» per il PD, che parla per voce del capodelegazione in commissione sanità Samuele Astuti.

«Non serve una nuova approvazione»

«La riforma è stata approvata ed entrerà in vigore nella sua pienezza normativa, prima in Italia ad utilizzare i fondi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Non è esatto sostenere debba essere assoggettata ad una nuova approvazione». Così l’assessore Letizia Moratti in aula, dove ha chiarito che «l’iter del provvedimento è terminato e si è concluso positivamente» ma soprattutto che la legge varata dal centrodestra non dovrà essere nuovamente portata in Aula per un altro voto. Rimandando la consultazione ai documenti che verranno inviati ai consiglieri regionali in giornata.

«Prima in Italia»

«La prova che i rilievi non siano sostanziali sta nel fatto che la legge è stata approvata». La conferma del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. “Ieri (14 febbraio) ho incontrato il ministro Speranza al San Raffaele e mi ha detto che apprezza e approva la legge in modo completo, poi che ci siano dei dettagli da rivedere è certo. Credo che la cosa importante sia che la legge, la prima in Italia, è sostanzialmente approvata. L’impostazione della legge va bene, poi che l’opposizione voglia fare un po’ di polemica va bene, insomma ha fatto polemica per 16 giorni in aula senza fare nessuna concreta proposta, quindi va bene così».

Anche il presidente della commissione sanità Emanuele Monti respinge al mittente le critiche: «Continua l’atteggiamento ideologico, strumentale e demagogico della sinistra. Si stracciano le vesti per dire che la legge di potenziamento della sanità lombarda è stata impugnata dal Governo. Nulla di più falso. Leggano i documenti e la smettano di fare ricostruzioni artificiose della realtà».

Bordate dalle opposizioni

Al Pirellone però il clima è da battaglia. Il Movimento Cinque Stelle ha abbandonato l’aula in segno di protesta. «Vi aspettiamo quando discuteremo di questa non riforma della sanità – ha dichiarato il consigliere Nicola Di Marco – i lombardi sono abbandonati a loro stessi, abbiamo avuto il vergognoso caos tamponi. Non ci presteremo a questo disgustoso teatrino». Il PD insiste sul fatto che «il Consiglio regionale dovrà modificare la riforma per accogliere i rilievi avanzati dal Governo – parole del consigliere Dem Samuele Astuti – e non saranno modifiche banali, perché riguardano, tra l’altro, la medicina territoriale, con le case di comunità, la programmazione dei servizi e quindi anche l’apporto del privato e il meccanismo delle nomine dei direttori generali. Quello che Fontana e Moratti stanno cercando di nascondere è che nella trattativa a Roma hanno accettato qualsiasi modifica pur di farsi accogliere una legge che tocca il nervo scoperto della Regione e della sua giunta di centrodestra». 

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