Nasce Re-start, il progetto di Varese e Malnate contro il disagio giovanile

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VARESE – «Incontrare i giovani, valorizzarne le qualità e supportare le famiglie», è questo il piano del Comune di Varese per promuovere la sicurezza sociale e prevenire il disagio giovanile. Un problema che sta crescendo sempre di più in città, ma che verrà affrontato appunto dal progetto Re-start, che coinvolgerà gli adolescenti per farli sentire parte della società di Varese e Malnate.

Più del 13% dei giovani lascia la scuola

In provincia di Varese la media della dispersione scolastica si attesta sul 13.4%, superando il dato regionale, che si ferma invece al 12%. Un problema sempre più serio e che deve essere affrontato dalle amministrazioni, scuole ed enti del terzo settore. Ecco allora che oltre 5 mila ragazze e ragazzi dai 13 ai 20 anni e 500 famiglie saranno al centro per i prossimi tre anni del progetto “Re-Start”, selezionato da “Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile” e avente come capofila la cooperativa sociale Naturart e un’articolata serie di partner territoriali.

Re-Start è un progetto rivolto ai preadolescenti e agli adolescenti dei comuni di Varese e Malnate e del polo di Bodio Lomnago, comprendente anche Cazzago Brabbia, Inarzo e Galliate Lombardo. In particolare, a Varese saranno coinvolti almeno tre quartieri cittadini, Bustecche, San Fermo e Bizzozero.

La scuola non solo in aula

Il progetto è stato nel mese di ottobre e durerà fino al 2023. «In questi tre anni – dicono da Palazzo Estense – cercheremo di contrastare la povertà educativa tra gli adolescenti, diminuendo la dispersione e l’abbandono scolastico, valorizzando il protagonismo dei minori, il ruolo centrale delle famiglie e la partecipazione attiva di tutta la comunità».

I responsabili del progetto, Andrea Maldera della cooperativa Naturart e Alan Perin de La Miniera di Giove il secondo parlando degli obiettivi principali delle iniziative: «Utilizzare l’innovativo approccio di scuola diffusa, che rimette al centro del processo gli apprendimenti informali e i talenti personali».

Il Comune si avvicina ai giovani

Obiettivo che verrà raggiunto tramite cinque azioni progettuali, attuate in collaborazione con il terzo settore, la scuola e le istituzioni, tra cui i comuni di Varese e di Malnate, l’Università degli Studi dell’Insubria e l’Università Cattolica del Sacro Cuore. In primo luogo si punterà sull’educazione di strada o territoriale. «Incontreremo gli adolescenti nei loro luoghi di ritrovo, offrendo loro ascolto e possibilità di relazione. Andremo nelle strade, nei cortili, nei parchi pubblici, sui bus e ovunque ci sia spazio per creare relazioni significative fra educatori professionisti e ragazze e ragazzi, le loro famiglie, gli adulti di riferimento e la comunità», spiega Maldera.

Verrà poi introdotta la scuola informale e diffusa, attraverso una serie di laboratori, legati all’arte o allo sport, che aiuteranno a far emergere le competenze trasversali dei giovani e a rimettere in moto il loro percorso formativo a 360°. Si passerà quindi ai percorsi di ripartenza, come tirocini, volontariato e servizio civile. «Attività indirizzate agli adolescenti che hanno avuto qualche intoppo nel percorso scolastico o nell’inserimento lavorativo»,  chiarifica Perini.

Il sostegno andrà anche alle famiglie, attraverso spazi di ascolto, presa in carico e orientamento per i genitori in difficoltà con adolescenti fragili. «Infine, vogliamo lavorare sullo sviluppo di comunità. La voce degli adolescenti giungerà alle orecchie degli adulti nei tavoli di comunità, dedicati all’ascolto dei territori e quali spazi di dialogo e di promozione del protagonismo diffuso». Il tutto, sarà gratuito e rispetterà i protocolli anti-Covid previsti.

Intercettiamo chi non rientra nelle percentuali

«Per la prima volta dopo diversi anni giochiamo una partita diversa, quella della prevenzione. Re-Start è importante perché vogliamo intercettare chi non rientra nelle statistiche, andando con le azioni di progetto a prevenire, a capire di cosa hanno bisogno i nostri giovani più fragili e cosa possiamo fare noi perché non si sentano né soli né ai margini della nostra comunità», dichiara l’assessore ai Servizi sociali, Roberto Molinari.

Per valorizzare i giovani

Si tratta di un progetto ambizioso anche per Malnate, ma il sindaco Maria Irene Bellifemmine è pronta ad accettare la sfida. «Il nostro comune è ormai terreno fertile perché sono anni che ragioniamo con le agenzie educative, nei vari tavoli di riferimento, per centrare gli aspetti di educazione rivolta ai giovani. Penso che questo progetto contribuirà a valorizzare le potenzialità dei giovani, ponendo maggiore attenzione su coloro che, per vari motivi, hanno perso di vista l’importanza di avere un’ottica prospettica sul futuro».

Che hanno bisogno di sentirsi parte della comunità

Effettivamente anche secondo Davide Fant, il pedagogista che cura la formazione degli operatori del progetto, i giovani oggi hanno bisogno «di essere accolti, di sentirsi dire che vanno bene così. E’ anche necessario incontrarsi, stare insieme per trovare senso e direzioni. Hanno inoltre bisogno di fare esperienze, di visitare e vivere luoghi diversi dal quotidiano, di fare e vedere arte, di incontrare persone che abbiano fatto scelte di senso differenti, magari alternative, per continuare a farsi domande e a interrogarsi. Inoltre, è importante che si mettano a servizio della comunità, sentendosi coinvolti».

A finanziare il progetto, con un contributo di 813 mila euro, è l’impresa sociale “Con i Bambini”. Re-Start è infatti stato selezionato nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, nato da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

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