No ai comitati del no. Cassani contro ambientalisti e cartelli con gli strafalcioni

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GALLARATE – Andrea Cassani, primo cittadino di Gallarate, si iscrive (virtualmente) a un comitato del no. Quello del “no ai comitati del no”. Lo annuncia sulla sua pagina Facebook in disaccordo o, meglio, in contestazione ai tanti, troppi “no” che vengono detti rispetto a qualunque iniziativa pubblica di un certo rilievo. Nella fattispecie, per quanto riguarda Malpensa in relazione al prossimo, provvisorio trasferimento dei voli di Linate in brughiera. E’i l famoso “Linate bridge” che interesserà l’aeroporto varesino dalla fine di luglio e per tre mesi. Situazione che crea legittime preoccupazioni per l’aumento del traffico aereo e automobilistico e che sta agitando i comitati contro Malpensa. Lunedì 24 giugno si sono riuniti a Lonate Pozzolo per ascoltare la Sea, la società di gestione, che ha spiegato le contromisure per rendere sostenibile l’emergenza dei tre mesi, peraltro scelta ineluttabile a fronte dei lavori di riqualificazione programmati al City airport milanese.cassani comitati malpensa linate

Gli inutili comitati

Cassani non usa mezzi termini, com’è sua abitudine. Parla con estrema chiarezza e, addirittura, sottolinea un vistoso errore ortografico contenuto in un cartello esposto dagli ambientalisti: “Basta chiacchere”, chiacchere senza la i in luogo del corretto chiacchiere. “Questo cartello” sono parole del sindaco “con tanto di strafalcione grammaticale (…) è stato sventolato dall’ennesimo inutile comitato, in questo caso contro lo spostamento temporaneo dei voli di Linate a Malpensa”. Segue l’elenco dei comitati ritenuti dal primo cittadino gallaratese i più inutili degli ultimi anni: no alla sgombero del campo Sinti, no al nuovo ospedale, no a Malpensa, no allo spostamento temporaneo dei voli da Linate, no al collegamento T2-Gallarate, no al termovalorizzatore.

I soliti vetero-comunisti

In coda, il veleno: “Se poi guardiamo chi sono i rappresentanti di tutti questi comitati ci accorgiamo che sono sempre i soliti vetero-comunisti. Chiaramente estranei alle amministrazioni comunali, non per loro volontà quanto per decisione dei cittadini che si rifiutano di votarli. Sono sempre i soliti personaggi che sono pronti a lamentarsi e criticare tutto, senza tra l’altro avere le competenze tecniche e scientifiche per sostenere le loro tesi da età della pietra. L’unico comitato del “no” utile sarebbe quello del no ai comitati del no”.

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