Dopo la benemerenza ora il nome di Ginetto Grilli è tra i “grandi” di Busto

Busto Ginetto Grilli benemerito

BUSTO ARSIZIO – «Ora posso dire che sono stato “lapidato”». Al bustocco benemerito Ginetto Grilli non manca certo l’ironia. Che usa anche davanti alla lastra di marmo di Palazzo Gilardoni dove vengono incisi i nomi e cognomi dei grandi bustocchi. E da ieri, l’ultimo della lista, è il suo. Preceduto dalla data di conferimento dell’onorificenza, consegnata ieri sera al teatro Manzoni. Nome che questa mattina, martedì 25 giugno, alla presenza della moglie Agnese, del sindaco Emanuele Antonelli, dell’assessore alle Identità Manuela Maffioli e di Luigi Giavini, bustocco che venne insignito della benemerenza nel 2008, è stato scoperto.

Busto Ginetto Grilli benemerito 2

Via il velo sul nome

Il sindaco di Sacconago

Quando è nato Ginetto Grilli, Sacconago era ancora un Comune. E l’Italia, ma anche Busto, era diversa. Da allora sono passate 93 primavere, durante le quali ha visto cambiare la città, che lui chiama “paese”, in cui è cresciuto, ha lavorato, si è sposato con Agnese e narrato. Nelle sue poesie, come nei suoi racconti. Tutti, rigorosamente, in dialetto bustocco. Una passione, la sua, per il dialetto, coltivata con amore come continua a fare con l’orto di casa e accanto a un altro piacere che l’ha accompagnato negli anni: suonare l’organo nella chiesa parrocchiale. Otto libri, «forse sette» precisa Grilli nel ricordare come ha iniziato a scrivere: «Sul giornale della Pro Patria».

Busto Ginetto Grilli benemerito

Insomma un pezzo di storia. Scritta e raccontata, fatta di situazioni e aneddoti che svelano la città di un tempo e al contempo l’origine delle parole. Piccole storie, che aprono il cuore e strappano sempre un sorriso. Da stare ad ascoltare. Da ricordare. Parole antiche, accompagnate spesso dalla mimica delle mani che detta il tempo, e raccontano il tempo passato, in questo presente, guardando sempre al futuro. Perché Ginetto Grilli ha un dono, innato: sa far sbocciare sempre una nuova primavera sul dialetto bustocco, idioma che viene dal passato (remoto) e che continua a vivere nel presente.

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