OGGIONA CON SANTO STEFANO – Non sono 40 – come si pensava – ma 41, gli italiani che erano a bordo del Titanic. Lo annuncia uno dei più autorevoli esperti in materia, Claudio Bossi di Oggiona con Santo Stefano. A 110 anni dal tragico avvenimento del transatlantico, emerge quindi un nuovo nome: è una donna, Albinia Bassani. La scoperta è stata effettuata grazie al lavoro sinergico con Ernesto Milani, storico dell’emigrazione degli italiani nel mondo.
La scoperta
L’unica donna di cui finora si è avuta notizia era la toscana Argene Genovesi, sposata in Del Carlo e rimasta vedova proprio quella notte. Ora spunta il nome di Albina Bassani, arrivava da Arsiè, in provincia di Belluno. Era la cameriera personale della ricca passeggera americana Emma Bucknell, con cui viaggiava in prima classe. Entrambe, quella notte, si salvarono, salendo sulla scialuppa contrassegnata dal numero 8. Purtroppo, la non corretta trascrizione dei dati anagrafici ha consentito solo ora a Bossi di scoprire questa persona. Questo, grazie alla caparbietà nell’ampliare le ricerche e quindi acquisire ulteriori elementi di carattere storiografico per arricchire la ricostruzione dell’elenco di italiani a bordo.
La ricerca
Ma in che modo Bossi ha fatto questa scoperta? «Sono partito dalla considerazione che alcuni italiani erano a bordo senza essere stati registrati. Scorrendo l’Encyclopedia Titanica, disponibile online, avevo letto di questa Albina Bassani nata a Roma. Ho ripreso in mano i quotidiani dell’epoca e sono andato a rileggere le scarne informazioni. Poi le vicende della vita sono imprevedibili: un incontro fortunato con la persona giusta, uno scambio di informazioni e il gioco era fatto». Il riferimento va, in particolare, allo storico Milani, che ha seguito l’intero percorso e lo ha indirizzato, aiutandolo a superare gli ostacoli. «Sono diversi anni – dice Bossi – che io ed Ernesto collaboriamo. Lui ha il vantaggio di accedere a fonti impensabili per chiunque non sia dell’ambito».
I nuovi dati
Da qui, l’aggiornamento: a bordo del Titanic c’erano 41 italiani (di cui due donne): 31 erano camerieri del ristorante “À la carte” (nessuno sopravvissuto) e i restanti 10 erano passeggeri (di cui sono quatto i superstiti in totale). Bossi, in attesa di nuove scoperte, sta portando a compimento – insieme a Milani – un rapporto con ulteriori indicazioni di quest’ultima novità.