Who’s who. Chi è Michael Arcieri, il nuovo General Manager della OJM

Openjobmetis Varese Michael Arcieri

VARESE – In questi giorni turbolenti (anzi, assolutamente pazzi) tra risultati sul campo, cambio di panchina e mercato, è quasi passato sotto silenzio l’arrivo di Michael Arcieri alla Pallacanestro Varese. Luis Scola ha presentato quasi alla chetichella, in una chiacchierata informale con i giornalisti, il nuovo General Manager. Un colpaccio che, in altri tempi, più tranquilli, avrebbe catturato la luce dei riflettori. Invece proprio nell’ombra Mike ha incominciato a tessere la sua tela da dirigente sotto il Sacro Monte. Sempre presente, sempre a fianco. Ma di lato. A man in the shadows.

Chi è Michael Arcieri?

E’ nato a New York il 27 ottobre 1964. Di chiare origini italiane (padre italo-americano e madre bolognese) e con moglie italiana, Arcieri ha alle spalle una lunga carriera in diverse franchigie Nba. Dal 1991 ha lavorato nel basket professionistico (New Jersey Nets, Dallas, New York, Orlando e poi di nuovo Knicks), ricoprendo mansioni di scout e dirigenziali. Ma sempre con un occhio al sociale.

La sua carriera

E’ un tifoso, anzi un super tifoso dei Knicks, per i quali ha lavorato a più riprese, senza purtroppo riuscire a invertire il trend al Madison Square Garden. Una “maledizione” sin dai tempi delle due finali con Patrick Ewing (e, ancora prima, con il rimpianto dell’idolo assoluto di New York, Micheal Sugar Ray Richardson, la stella che sbriciolò sé stessa nella polvere bianca) per la squadra della Grande Mela. La famiglia Arcieri si trasferì dalla sezione di Whitestone del Queens a Ridgewood nell’estate del 1973. Come riporta Chris Iseman (lo scrittore di beat dei Knicks per NorthJersey.com) le relazioni che ha formato a Ridgewood avrebbero poi aiutato la sua carriera. Dopo aver giocatoa basket alla Wesleyan University e aver allenato alla Northern Valley Regional High School a Old Tappan, grazie all’amicizia con Billie Streets (erano stati compagni di squadra alla Ridgewood High School), incomincia l’avventura nel front office dei Nets e poi ne diventa scout internazionale con la “benedizione” di Willis Reed. Vicino ai frati francescani della sua parrocchia (la Holy Name of Jesus, nell’Upper West Side di Manhattan) per il suo impegno sociale e di volontariato, Arcieri diventa per 6 anni il supervisore della ristrutturazione di un edificio all’angolo tra la 97esima strada e Amsterdam Avenue e del suo successivo sviluppo come progetto senza scopo di lucro a favore della comunità. Successivamente si iscrisse alla Brooklyn Law School, lavorando al centro sociale durante il giorno e prendendo lezioni di notte, per diventare esperto di questioni finanziarie, legali e internazionali, utili a riprendere la carriera nella Nba: Arcieri si è laureato nel 2004, superando l’esame da avvocato. E’ Rob Hennigan, che poi diventa General Manager degli Orlando, a dargli una opportunità di rientrare nel basket professionistico, con una carriera che diventerà di primissimo livello.

Come è arrivato a Varese?

Decisiva è stata la visita a Varese di Gerson Rosas. Il potentissimo ex General Manager dei Minnesota Timberwolves è stato ospite di Scola a Varese per una settimana (la conoscenza risaliva ai tempi della comune militanza agli Houston Rockets). E’ bastato un “ehi Luis, sai che Michael è in Italia” per far scattare il corteggiamento di El General all’ex dirigente dei Knicks, corteggiamento durato un paio di mesi. Ed è bastata una telefonata di Chris Finch (coach dei T’wolves, voluto a Minneapolis proprio da Gerson Rosas) per contattare Johannes Cornelius Maria Joseph (Johan) Roijakkers, suo ex assistente ai tempi del Rio Grande Valley Vipers in G-League, quando Varese ha deciso di licenziare coach Adriano Vertemati. L’idea di Michael Arcieri era di tornare in Nba, ma la nascita del figlio a dicembre l’ha convinto a sposare il progetto pluriennale che Luis Scola gli ha prospettato.

Le prime parole

Sono molto contento di essere qui. Conosco Luis Scola da tantissimo tempo ormai e sono felice di affiancarlo in questa fase della sua carriera. Ha tante idee ed una visione importante che ricorda molto la Nba e sono entusiasta di farne parte. Sono consapevole che la situazione sia complicata, ma lavoreremo per fare il meglio.

Il progetto

La fotografia attuale dice che in Nba ci sono sempre meno giocatori americani e sempre più atleti che provengono da tutto il mondo (anche dall’Europa naturalmente). Rispetto alla Nba c’è più gioco di squadra e meno spazio vicino a canestro. Cosa c’è di speciale in Europa e in Italia? L’attitudine individuale, attitudine che non è solo atletismo. Qui nascono i talenti, che crescono e si sviluppano attraverso i settori giovanili (altra differenza con il basket Usa). Qui possono crescere prospetti per la Nba (italiani, europei e anche americani), che maturano una maggiore “intelligenza cestistica” per il particolare tipo di gioco, meno individualista e più in un sistema di squadra. E allora ecco l’idea di Michael Arcieri di buttare l’occhio sui talenti (riscoprendo il primo amore da scout in Nba) e di gestirli da General Manager (e da avvocato) per poi lanciarli su palcoscenici più importanti. Ricordate “voglio far diventare la Pallacanestro Varese l’Atalanta del basket” lanciata da Luis Scola? Michael Arcieri è il suo braccio destro ideale. “Per me è una buona opportunità, con Luis condividiamo la vision per il futuro, faremo insieme le scelte” le prime parole di Mike ai giornalisti. Naturalmente per lanciare il progetto bisogna assolutamente rimanere in serie A. In A-2 cambierebbe tutto (status da dilettanti e non più da professionisti, 8 italiani a referto), anche se El General ha detto pubblicamente che il programma quinquennale andrà avanti anche “in Segunda”.

Il budget della Pallacanestro Varese

Per ricostruire la Pallacanestro Varese tante scommesse dovranno abbinarsi al budget. Che oggi, è noto, è il penultimo della LBA. “Dobbiamo anche sanare i debiti della società” l’ammissione a mezza bocca di Luis Scola quando la stampa chiedeva dei buyout da reinvestire sul mercato. Insomma, anche da questo punto di vista c’è da fare. Quanto sarà coinvolto Michael Arcieri? Scola ha glissato sull’argomento, ma c’è da scommettere che Mike gli darà una grossa mano anche in ambito finanziario. Oltre che in ambito gestionale, quando sarà completato l’ammodernamento della Enerxenia Arena. In fondo sarà un po’ come tornare ai tempi della Holy Name of Jesus, nell’Upper West Side di Manhattan.

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