Cassano, Poliseno kingmaker di Savogin sfida Lega e Fratelli d’Italia

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CASSANO MAGNAGO – C’è un uomo che ha continuato a condizionare la politica cassanese ben oltre i suoi nove anni da sindaco: è Domenico Uslenghi, decisivo fino all’ultimo, letale nel 2012 nel portare a Nicola Poliseno i voti necessari per il ribaltone al ballottaggio contro Mauro Zaffaroni. Consapevole del suo peso elettorale e dell’autorevolezza acquisita alla guida della città per due mandati, è su quell’esempio che Poliseno si sta ritagliando il suo nuovo ruolo all’interno dello scacchiere cittadino: dieci anni dopo non si può più candidare a sindaco ma non ha alcuna intenzione di rimanere fuori dai giochi. Anzi, lo ha detto chiaramente durante l’ultimo consiglio comunale: «Non rimarrò di certo inerme». Vuole essere lui a dare le carte, a partire dalla più importante, ovvero la scelta del candidato sindaco: Luisa Savogin. 

La prescelta 

Il kingmaker è colui che gode di grande influenza in una successione monarchica senza poter a sua volta essere un possibile candidato. Un ruolo che calza a pennello per Poliseno che, durante il suo doppio mandato, ha avuto l’intuizione o la capacità di azzerare i partiti trasformando il centrodestra (Lega esclusa, in opposizione dopo la rottura del 2012) in una grande lista civica di paese sotto il suo comando. Sulla stessa linea, il cosiddetto “Metodo Cassano”, vorrebbe ora continuare, decidendo lui e i suoi fedelissimi come e con chi costruire una squadra che sia vincente per le Amministrative della prossima primavera. Il nome che sarebbe pronto a lanciare come candidato sindaco è quello del consigliere comunale Luisa Savogin, dallo scorso aprile (in teoria) entrata a far parte di Fratelli d’Italia. Eppure il partito di Giorgia Meloni, anziché ringraziare e andare all’incasso, passa al contrattacco candidando ufficialmente un altro proprio uomo, l’attuale capogruppo di maggioranza Edoardo Franchin. Perché?

La sfida del centrodestra 

Il segnale è evidente ed è un messaggio ben chiaro: Cassano non è un paesone ma il quinto Comune della provincia di Varese. Ed anche il vento dell’antipolitica non è più quello degli anni in cui Poliseno è riuscito a spazzare via i partiti, compreso il suo (Forza Italia), issando la bandiera del civismo su Palazzo Mazzucchelli. La partita elettorale di Cassano Magnago – la più importante del 2022 in provincia di Varese – si giocherà dunque sui tavoli sovracomunali, dove Lega e Fratelli d’Italia hanno intenzione di correre assieme dimenticando vecchie ruggini locali di cui gli attuali protagonisti non conoscono nemmeno l’origine. E’ proprio al tavolo provinciale che Lega e Fratelli d’Italia attendono il terzo naturale alleato, Forza Italia, e il quarto, Noi con l’Italia, entrambi presenze ormai annacquate in città dallo strapotere della civica che porta il nome dell’attuale primo cittadino. Perché è con i partiti che vogliono dialogare, non con una lista che per lo stesso nome che porta, la “Nicola Poliseno sindaco”, ha esaurito la propria missione. Soprattutto, pur riconoscendo al sindaco uscente la propria influenza sull’elettorato cassanese, non possono accettare un ruolo subalterno. Le dichiarazioni di ieri, 17 gennaio, del segretario provinciale di FdI Andrea Pellicini suonano come un ultimatum: se il centrodestra vuole restare unito gli equilibri vanno ritarati. E per i berlusconiani e i ciellini che negli ultimi anni hanno vestito per convenienza la casacca del civico è arrivato il momento di uscire allo scoperto. I tempi sono cambiati. E anche il mazzo di carte. 

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