Dalla “Valle di Adriano” a “Gentile pietra angolare”. Spazzati gli archistar OJM

Openjobmetis Varese Vertemati Gentile
Alessandro Gentile e Andrea Conti

VARESE – Sono bastati 5 mesi per spazzare via il cantiere estivo della Openjobmetis. Con i suoi (presunti) archistar. E’ martedì 15 giugno. Nuntio vobis gaudium magnum il nuovo coach Adriano Vertemati. Dopo 10 giorni è la volta di Alessandro Gentile: il duo Conti-Vertemati si spara un infinito viaggio in treno per andare a trovare a casa quella che viene annunciata come la “pietra angolare della nuova Varese” (Andrea Conti dixit nella conferenza stampa di lunedì 5 luglio). Il 24 settembre sarà poi la volta di Andrea Amato (non proprio un archistar, ma un onesto manovale) a completare il poker dell’amico degli amici.

La “Valle di Adriano”

Sfogliando i libri di storia, il “Vallo di Adriano” (in latino Vallum Hadriani, in inglese Hadrian’s Wall) era una imponente fortificazione in pietra. Fatta costruire dall’imperatore romano Adriano nella prima metà del II secolo come confine con le tribù dei Pitti, segnava il confine tra la provincia romana occupata della Britannia e la Caledonia e divideva l’isola in due parti. A Varese la difesa (?) della Openjobmetis è diventata la “Valle di Adriano” (Vertemati), in inglese Hadrian’s Valley, una spianata che si apriva sistematicamente davanti agli attacchi di tutte le squadre della serie A. Statistiche alla mano di gran lunga la peggiore del campionato. E che ha piombato Varese sul fondo della classifica, con un piede e trequarti in A-2.

Alessandro Gentile “pietra angolare”

Alessandro Gentile viene presentato dal General Manager Andrea Conti come “la pietra angolare per progettare il futuro nei prossimi 3 anni”. Una scommessa, quella della Openjobmetis, visti gli ultimi anni di vertiginosi up&down (soprattutto down) dell’ex capitano dell’Olimpia Milano. Una scelta rischiosa, con giocatori presi in funzione dello stesso Gentile (il playmaker fisicato Trey Kell, che playmaker non è, la guardia low cost Elijah Wilson, ecc…), ma che alla lunga non paga dividendi: si sussurra di una squadra spaccata da invidie e gelosie e gli scricchiolii si percepiscono plasticamente persino alla cena di Natale. Adriano Vertemati tutela il suo pupillo Alessandro Gentile, gli americani sono gelosi di una gerarchia che li mette in secondo piano e in modo inesorabile arriva il patatack. Complici le sciagurate clausole di escape inserite (e non rivelate) nei contratti, se ne vanno Trey Kell e Jalen Jones. Poi tocca a John Egbunu, insofferente sin dall’inizio verso il sistema di gioco: in attacco non vede boccia, in difesa non viene protetto. Morale della favola, dopo mesi di incomprensioni con l’allenatore, mentre il suo ex compagno Luis Scola è in Argentina per le vacanze, fa fagotto, sbatte la porta e se ne va in Israele. E adesso? Alessandro Gentile dovrebbe rescindere con la Openjobmetis per andare altrove (pare Brindisi). Non a caso abbiamo usato il condizionale, perché non ci stupiremmo nemmeno di un altro, improvviso, imprevedibile (e improbabile) colpo di scena in questa soap opera.

La strada strettissima verso la salvezza. E verso la dignità

Il trio Luis Scola-Michael Arcieri-Johan Roijakkers (arrivato a scaglioni, a scelte estive già fatte) si trova tra le mani una Openjobmetis pressochè distrutta. Il compito è improbo. In poco tempo si dovranno cercare due giocatori per completare il roster e per tentare di percorrere la strada strettissima che porta alla salvezza. Ma soprattutto il trio Scola-Arcieri-Roijakkers dovrà ridare dignità a Varese, una dignità distrutta dagli eventi e dalle scelte estive sbagliate, una dignità che però la piazza merita nel modo più assoluto. Ci riuscirà? Sarà il campo a parlare. Le premesse ci sono, anzi ci sarebbero, ma il tempo è sempre meno.

Il sostegno di Rosario Rasizza

In un momento così drammatico per la storia sportiva della Pallacanestro Varese, non è però mancato il supporto di Rosario Rasizza. L’Amministratore Delegato di Openjobmetis, dopo la vittoria contro Venezia, ha twittato il proprio plauso a Luis Scola “per il coraggio delle scelte”. E poi ieri, lunedì 24, nel giorno della rottura con Alessandro Gentile, è Orgoglio Varese (il progetto ispirato dallo stesso Rasizza) a cinguettare sul web una citazione di Papa Francesco (“Per essere grandi bisogna prima di tutto saper essere piccoli. L’umiltà è la base di ogni vera grandezza”). Una citazione ben precisa rivolta, per rimanere nell’ambito ecclesiastico, a colui che fece per viltade il gran rifiuto (ma questa volta non è Celestino V).

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