Ospedale di Angera, i sindaci: «L’Ondoli resti a servizio dei cittadini»

ANGERA – «Da anni, in modo incessante, i rappresentanti dei cittadini lavorano per tutelare i diritti dei territori. E i sindaci non hanno nessun potere decisionale in merito al futuro dell’ospedale di Angera». Una lettera dei sindaci del Piano di zona di Sesto Calende, firmata dal presidente Marina Rovelli, replica alle richieste avanzate dai gruppi di minoranza del territorio in merito al tema caldo – ora più che mai – dell’ospedale Carlo Ondoli.

Le minoranze chiedono, i sindaci rispondono

Nello specifico, le opposizioni di Angera (Allea), Sesto Calende (Insieme per Sesto e Sesto2030), Taino (Taino Futuro e Tradizione) e Golasecca (Golasecca Tradizioni e futuro sostenibile) si sono uniti per «riportare l’ospedale alle sue note funzionalità, quelle che in passato hanno permesso di tutelare la salute delle nostre comunità», si leggeva nella petizione per raccogliere più firme possibile da presentare ai sindaci del Piano di zona e a Regione Lombardia. Ora arriva la risposta: «Da anni incontriamo le direzioni generali di Ats, Asst Sette Laghi e Regione – gli ultimi incontri sono avvenuti le scorse due settimane – affinché l’Ondoli resti punto di riferimento per gli utenti e ospedale per acuti».
E pare che l’obiettivo sia condiviso da tutti. Come si legge nella lettera: «Il ruolo che svolgiamo è quello di “chiedere”, esattamente come voi, che vengano messe risorse e valorizzate le funzioni del presidio con investimenti, riorganizzazione dei servizi, proposte progettuali e soprattutto avere garanzia di sicurezza per pazienti e lavoratori».

Tutti vogliono la stessa cosa

Nonostante tutti abbiano lo stesso desiderio, non mancano «le oggettive difficoltà incontrate». Non ultima – «ma pesantemente incidente» – l’emergenza Covid, «che continua a modificare radicalmente le esigenze dell’immediato. E gli approcci, i progetti e le prospettive future rendono tale lavoro ancora più complesso». In ogni caso, «l’obiettivo resta unico, senza possibilità di compromessi: garantire che l’ospedale di Angera resti a servizio dei cittadini. Sempre e comunque».

La petizione prosegue

Nel frattempo la petizione lanciata dalle minoranze del territorio continua. In poco più di 36 ore sono state raccolte oltre mille firme, «decisamente un buon risultato», come commenta il capogruppo di Allea, Milo Manica (Angera). Che aggiunge: «Non ci vogliamo fermare. La battaglia per l’ospedale non é la battaglia di una parte, ma é la battaglia di tutti». Fra le richieste, riporta il documento, c’era anche la «necessità di ripristinare o rafforzare i vari reparti, come cardiologia, medicina, chirurgia, ortopedia, radiologia, laboratori. Oltre a tutti i servizi ambulatoriali, pronto soccorso, ostetrica di famiglia, pediatria h24)». Senza dimenticare di «riattivare in loco i responsabili delle varie unità».

«Sesto, Golasecca, Taino e Angera: uniamoci per l’ospedale Ondoli»

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