Caso Diasorin, il ministero: «Non serviva alcuna gara». Accordo legittimo

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PAVIA – «Nel caso in cui la ricerca avvenga su iniziativa del privato – così come è avvenuto con l’accordo tra fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia e Diasorin Spa, approvato con delibera del direttore generale (…) datata 23 marzo 2020 – non si procede con l’evidenza pubblica». E’ tombale il parere trasmesso dal ministero guidato da Roberto Speranza al Consiglio di Stato (su richiesta di quest’ultimo) sul caso Diasorin sfociato in un’inchiesta giudiziaria che lo scorso settembre aveva portato i militari della Guardia di Finanza di Pavia a casa presidente della Regione Attilio Fontana e della responsabile della segreteria del governatore lombardo, Giulia Martinelli (ex moglie di Matteo Salvini), per effettuare copia forense dei cellulari di entrambi, cioè hanno copiato su file il traffico telefonico e i messaggi. Stessa procedura a casa dell’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera.

Non serviva l’evidenza pubblica

Una decisione presa dalla procura di Pavia che sta indagando per peculato e turbata scelta del libero contraente nella vicenda dell’affidamento diretto di 500 mila test sierologici alla società Diasorin, seguito di una sperimentazione avvenuta nei laboratori del Policlinico di Pavia San Matteo. Fontana, Gallera e Martinelli non risultano indagati. I pm della procura pavese, che avevano iscritto nel registro degli indagati i vertici del San Matteo e della società. Fontana, Gallera e Martinelli aveva poi fatto ricorso al Riesame contro quell’acquisizione straordinaria. I giudici hanno legittimato la copiatura dei dati che, però, potranno essere utilizzati esclusivamente in questa indagine.

La sentenza del Consiglio di Stato

Nel frattempo il Consiglio di Stato ha ribaltato la prima sentenza del Tar che dava ragione a Technogenetics, rivale di Diasorin e ricorrente al tribunale amministrativo regionale, dichiarando invece legittimo l’accordo tra San Matteo e Diasorin. Pur essendosi già espresso il Consiglio di Stato si è comunque rivolto al ministero richiedendo un parere. E il parere è arrivato confortando la sentenza di legittimità. Sentenza e parere potranno andare a pesare su una parte dei capi di imputazione formulati dalla procura pavese.

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