GOLASECCA – La gestione del Gam (Golasecca Archeologia Multimediale) è stata affidata Centro di studi preistorici e archeologici di Varese. La nuova presidente è Lucina Caramella. L’ingresso ufficiale è stato sancito ieri pomeriggio 2 febbraio.
Un museo vivo
Dopo gli interventi del sindaco Claudio Ventimiglia e della nuova presidente il Gam ha dato ufficialmente il via alle attività museali aderendo a #domenicalmuseo. Circa 80 i visitatori che hanno raccolto l’invito a ospitare le due sale che raccontano la storia della Civiltà di Golasecca. Successivamente, con la collaborazione dei volontari della biblioteca comunale, ha avuto inizio la caccia al tesoro a tema archeologico organizzata dal Centro di studi.
La Civiltà di Golasecca
Al centro del museo è stata posizionata una tomba originale della Civiltà di Golasecca, risalente all’Età del Ferro, quella che fino agli Anni Ottanta si trovava in piazza, così come testimoniano le foto in bianco e nero conservate in sala giunta. Nelle teche ci sono invece anfore, monili e vasi rimasti nelle disponibilità del Comune. E’una collezione importante, sebbene alcuni dei reperti più significativi oggi non siano più in paese, ma esposti a Milano, alla stazione ferroviaria del T2 di Malpensa, a Bergamo, Londra, persino negli Stati uniti. Del resto la civiltà di Golasecca è nota in tutto il mondo. Si sviluppò tra il nono e il quarto secolo avanti Cristo, nell’area compresa tra le Alpi e i fiumi Po, Serio e Sesia. Il suo nome deriva dalle prime scoperte avvenute agli inizi del diciannovesimo secolo, quando al Monsorino (la località che si trova al confine tra Golasecca e Sesto Calende) furono ritrovate una cinquantina di tombe contenenti corredi funebri di inestimabile valore. Ora con il Gam si vuole rendere omaggio agli antenati preistorici che hanno reso famosa Golasecca agli occhi della comunità archeologica internazionale.