Processo Cazzaniga, parti civili contro l’Asst: “Dimenticati i parenti delle vittime”

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BUSTO ARSIZIO – C’è soprattutto l’ospedale di Saronno nel mirino delle parti civili costituitesi nel processo “Angeli e Demoni”, in corso al tribunale di Busto Arsizio,  che vede coinvolto l’ex vice primario del pronto soccorso, Leonardo Cazzaniga, ed ex figure apicali della struttura sanitaria. “Come noto – hanno scritto le parti civili nella loro memoria – l’ospedale di Saronno è parte dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale della Valle Olona, costituendone uno degli essenziali presidi ospedalieri. La vicenda oggetto del presente procedimento pare non avere minimamente intaccato l’approccio dell’azienda Socio Sanitaria Territoriale della Valle Olona. Non un solo atto ufficiale a favore dei congiunti delle persone decedute. Non un solo contatto fosse anche solo ufficioso. L’Asst Valle Olona viene chiamata a rispondere per i fatti lesivi posti in essere dai propri dipendenti; invero come si rileva da diverse pronunce della Suprema Corte, la responsabilità della Pubblica Aministrazione per un fatto lesivo posto in essere dal proprio dipendente, il cui fondamento risiede nel rapporto di immedesimazione organica sussiste qualora sia provato non solo il nesso causale tra il comportamento e l’evento dannoso, ma anche la riferibilità all’amministrazione del comportamento stesso, la quale presuppone che l’attività posta in essere dal dipendente sia e si manifesti come esplicazione dell’attività dell’ente pubblico, e cioè tenda, al conseguimento dei fini istituzionali di questo, pur se con abuso di potere, nell’ambito delle attribuzioni dell’ufficio o del servizio cui il dipendente è addetto”.

Le responsabilità dell’ente sanitario

“Nel caso di specie – aggiungono – emerge chiaramente dagli atti come l’imputato fosse dipendente dell’ente. Inoltre, è emerso pacificamente dall’istruttoria dibattimentale come egli agisse nell’espletamento di funzioni ricollegabili all’attività del predetto. Da ultimo, ma non ultimo,
è possibile inferire come sussista un nesso di causalità tra gli eventi occorsi all’interno della struttura ospedaliera e le rispettive condotte illecite. Si rileva, infatti, come l’attività del Cazzaniga, ripetuta nel tempo e sistematicamente identificabile nell’attuazione dell’omonimo “protocollo” si svolgesse all’interno di una struttura ospedaliera pubblica con la quale esisteva un chiaro rapporto di lavoro. Parimenti tutti i membri della commissione interna erano dipendenti della struttura e la rappresentavano, ciascuno con le proprie funzioni e professionalità specifiche”.

Subito una provvisionale

Le parti civili insistono sulle responsabilità della struttura: “In capo alla struttura sanitaria, sussiste una responsabilità civile del datore di lavoro. La struttura deve essere chiamata a rispondere in solido con i suoi dipendenti per i reati ad essi ascrivibili, dimostrato il nesso causale tra la condotta dei predetti e gli eventi cagionati”. “Diverse persone si sono viste private dei loro cari e non hanno ricevuto alcun supporto dalle istituzioni, prima tra tutte Asst Valle Olona, la quale non ha preso contatti con i soggetti danneggiati. Rinviare ad un giudice civile comporterebbe, del resto, ad una dilatazione ulteriore delle tempistiche atte ad addivenire ad un risarcimento equo e soddisfacente per i soggetti danneggiati che meritano, arrivati a questo punto, un ristoro economico, anche se nessuna cifra potrà mai ritenersi adeguata a tali perdite. Si ritiene tuttavia che, in ragione del quadro delicato della vicenda, debba essere disposta una condanna al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva”.

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