Quei miasmi in Valle che… puzzano di bruciato

puzze valle olona

Il nostro è proprio uno strano Paese. E’ una triste ovvietà, ma non ci viene nulla di meglio per sottolineare, senza incorrere in volgarità, la datata questione dei miasmi in Valle Olona. In verità avremmo ben altre possibilità lessicali per stigmatizzare una vicenda che ha del paradossale e che, a lume di naso (si fa per dire), è appunto il paradigma di un Paese strano, dove tutti s’indignano, s’affannano, dichiarano, promettono, accusano ma, per sintetizzare, fanno soltanto ‘ammuina. Cioè, non combinano nulla. Per un motivo semplice semplice: nessuno intende assumersi responsabilità precise e inconfutabili.

Eppure, attorno alle puzze che ammorbano molti centri della Valle si sono spesi fiume di parole e, soprattutto, intenzioni risolutive di enti e istituzioni, rimaste sempre e soltanto intenzioni. Addirittura, alcuni sindaci hanno presentato denunce contro ignoti, chiamando in causa la magistratura (che, a quanto risulta, sta già indagando). In questo modo, i primi cittadini affermano di non conoscere quale sia la fonte di tanto disagio per l’olfatto degli abitanti della zona e, per questo, delegano altri a occuparsi della faccenda. Possibile? Non siamo esperti della materia, ma poco poco non possiamo credere che un simile, enorme problema non abbia una fonte individuata e che, sino a questo momento, non esistano gli strumenti per stanare chi lo provoca e, di conseguenza, emettere ordinanze e sanzioni riparatrici.

Arpa, Ats, Alfa, Ato e finanche la Regione e i Comuni sono disarmati e impotenti sia a livello tecnico sia burocratico e giuridico/amministrativo? Nel Burundi, forse, non nell’Italia sesta o settimana potenza industriale del mondo. Se così fosse, saremmo noi il Burundi.

Il sospetto è che non si voglia prendere di petto, risolvendolo davvero, il disagio causato dal quotidiano fetore. Che lo scaricabarile sia, insomma, un escamotage per evitare di finire intrappolati in pesanti conteziosi, anche di natura occupazionale, con chi o coloro i quali provocano il nauseabondo olezzo. Che non può che avere origine da un’attività industriale del contado. A meno che, le autorità interessate alla questione siano inette, incapaci di agire alla bisogna. Questo non sarebbe giustificabile, ma comunque meno grave del tirare in là, evitando di scovare l’origine di un simile inconveniente collettivo.  Al momento e dati certi presupposti, l’irrisolutezza delle autorità puzza davvero di bruciato.

Puzze dell’Olona, i sindaci alzano la voce: «Arpa, Alfa e Ats trovate una soluzione»

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