REBELOT DELLA VAL SERIANA: “Il calcio è anche sfottò: Bergamo non è una città razzista”

Andrea Beltrami 

Due turni di squalifica a Josip Ilicic: così è stato deciso dalla Lega Calcio in merito all’espulsione rimediata per proteste contro l’Empoli. Il club nerazzurro ha però deciso di fare ricorso. Si vedrà. Intanto il problema a Bergamo è chi potrà essere il sostituto nel prossimo turno di campionato in programma lunedì sera contro il Napoli di Ancelotti (ed eventualmente a Udine). Rigoni in pole position su Pasalic, sperando che il croato non giochi viste le sue ultime uscite di campionato.

Un nuovo gioiellino a Bergamo?

Vi propongo però una suggestione: in settimana è stata ufficializzata l’assegnazione del numero 44 a Dejan Kulusevski, promettente trequartista svedese della Primavera che ha fatto vedere numeri davvero da urlo e che ha attirato a se, già da tempo, interessi del calibro dell’Arsenal. E se contro il Napoli (come due anni fa con Caldara e Gagliardini proprio contro i partenopei) ci fosse l’esordio di un nuovo gioiellino? Non sarebbe male, anche perché il classe 2000 sembra pressoché pronto al grande salto. Anche qui si vedrà.

Questione razzismo: non facciamo confusione con lo sfottò

Intanto il Napoli ha fatto sapere alla Lega Calcio che non tollererà più cori razzisti contro Napoli e i napoletani. Banco di prova Bergamo. A parer mio ridicolo, visto che da sempre gli sfottò hanno fatto parte e fanno tuttora parte del calcio e delle tifoserie. Con sfottò non si intendono buu razzisti e lancio di banane, cose che non centrano con il calcio e che a Bergamo i tifosi hanno dimostrato di aver superato già da tempo. Per cui caro Carletto quando sugli spalti senti voi “terroni” o voi “contadinotti” è un qualcosa che non c’entra nulla con il razzismo o con l’odio territoriale. Semplici sfottò. Semplice campanilismo.

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