Uccisa e fatta a pezzi a Rescaldina. Fermato Davide Fontana, il vicino di casa

RESCALDINA – E’ Davide Fontana, 43 anni, di Rescaldina l’uomo fermato nella notte per l’omicidio di Carol Maltesi, 27 anni, in arte Charlotte Angie porno star molto nota negli ambienti dell’intrattenimento per adulti, il cui corpo fatto a pezzi era stato ritrovato nel bresciano il 20 marzo scorso. Fontana, impiegato in una banca milanese, avrebbe confessato l’assassinio spiegando ai carabinieri bresciani di aver agito “in preda a un raptus“.

L’omicidio a Rescaldina

L’omicidio sarebbe avvenuto a Rescaldina nell’abitazione di via Melzi dove viveva la vittima. Vittima e killer si conoscevano e, in passato, avrebbero avuto una relazione. Non solo: Fontana era il vicino di casa di Maltesi. Vivevano entrambi nella casa di corte al 9 di via Melzi: lei al piano terra, lui al primo piano. Fontana avrebbe confessato di aver colpito la 27enne alla testa con un oggetto contundente e di aver nascosto il corpo nel congelatore della donna. Il cadavere è stato trovato fatto a pezzi – almeno 15 – suddivisi in quattro buste nere abbandonate a Borno, in Valcamonica. Il presunto omicida avrebbe dichiarato agli inquirenti di aver scelto la Valcamonica perché conosceva il posto che in passato aveva molto frequentato.

La traccia dei tatuaggi

Il corpo è stato identificato grazie ai tatuaggi – almeno 11 – molto particolari. Fontana, che per settimane avrebbe usato il telefono della vittima fingendosi lei, avrebbe anche detto che durante tutto questo periodo nessuno aveva cercato la ragazza. Solo qualche messaggio da parte della madre e dell’ex compagno (Maltesi era madre di un bimbo di 6 anni).

Non abbiamo sentito niente

“Abbiamo iniziato a pensare che avessero una storia perchè uscivano di mattina presto uno da casa dell’altro”. Sono sotto shock i vicino di Carol Maltesi e Davide Fontana. “Qui le pareti sono sottilissime, si sente tutto, non abbiamo sentito nulla, se avessimo sentito delle urla o simili saremmo usciti e invece non li abbiamo mai sentiti litigare”. I vicini hanno anche spiegato che Fontana ha continuato ad utilizzare l’auto della vittima dopo essersi sbarazzato del corpo. “Non possiamo credere che la tenesse in casa. E’ orribile”.

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