Rete55 ha restituito il prestito delle polemiche alla Fondazione Molina

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VARESE – Rete55 restituisce alla Fondazione Molina i 450 mila euro del prestito, in anticipo sulla scadenza fissata. E a comunicarlo è una breve nota diramata dall’emittente televisiva.

La nota

Nel 2015 era stato siglato un prestito obbligazionario con la Fondazione Molina Onlus di Varese per l’apertura di un canale televisivo nazionale. Oggi l’emittente televisiva Rete 55 comunica che, dopo aver onorato puntualmente tutti gli interessi alle scadenze contrattuali, il prestito obbligazionario è stato restituito per intero, con una quota di 200 mila euro nel 2019 e di altri 250 mila euro nel 2020, con l’ultimo versamento effettuato lo scorso 18 agosto, in anticipo rispetto alla scadenza naturale del 2 novembre 2020.
In data 2 settembre 2020, la Fondazione Molina Onlus ha rilasciato dichiarazione di restituzione anticipata a chiusura del contratto.

La vicenda politica

Il prestito milionario della Fondazione Molina a Rete55 è stato uno dei passaggi al centro dello scandalo che ha coinvolto la Rsa varesina, i vertici del cda in carica all’epoca dei fatti e quelli dell’emittente televisiva. Il bubbone è scoppiato cinque anni fa all’alba della vittoria a Palazzo Estense del centrosinistra. Risultato che, a conti fatti, è stato determinato dall’appoggio che la Lega civica ha garantito alla coalizione guidata da Davide Galimberti (il quale non ha mai confermato l’accordo elettorale) al ballottaggio contro Paolo Orrigoni. Lega civica, che alle ultimi elezioni comunali di Varese, dopo essersi staccata dall’alleanza con Lega Nord e Forza Italia, candidò Stefano Malerba (oggi esponente di Italia Viva e presidente del coniglio comunale) e che contava tra i suoi ispiratori politici Christian Campiotti, presidente a quel tempo del cda della Fondazione Molina (nominato però durante l’ultimo anno del secondo mandato di Attilio Fontana) e Lorenzo Airoldi ex assessore democristiano a Palazzo Estense, ma anche editore di Rete 55.

Insomma un caso molto più che politico. Poiché di mezzo non c’era solo una questione di poltrone, di nomine e di accordi. Ma anche soldi. tanti soldi, ovvero quasi mezzo milione di euro. Per l’esattezza 450 mila, perché a tanto ammontava il prestito che la Fondazione Molina ha elargito a favore dei una società riferibile all’emittente locale di Gornate Olona.

I risvolti giudiziari

Prestito rispetto al quale, una volta venuto a galla (e come in ogni intreccio politico anche questa vicenda ha un corvo come protagonista anonimo), è stato sollevato più di un dubbio sulla legittimità. Anche dalla stessa Regione Lombardia, che (oltre ad Ats) avviò un’indagine per chiarire se la Fondazione Molina (che non è un investitore professionale) potesse fare un’operazione del genere, a favore di società non quotate e al di fuori di investimenti in titoli bancari e di Stato.

La questione, oltre che nelle sedi istituzionali, finì anche nella aule del tribunale ed è costata il rinvio a giudizio per l’ex presidente di Fondazione Molina Christian Campiotti e per l’amministratore delegato di Rete55 Evolution spa Lorenzo Airoldi. Al primo è stato contestato il peculato, mentre all’imprenditore il concorso in peculato. E il prossimo 24 settembre, davanti al giudice del tribunale di Varese, il dibattimento entrerà nel vivo con i primi testi.

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