Virtus Roma ritirata, OJM beffata

Ritiro VirtusRoma Basket Openjobmetis
L'azione dell'infortunio a Jalen Jones contro la Virtus Roma

VARESE – Ieri sera (mercoledì) la Virtus Roma ha deciso di ritirare la squadra dal campionato di serie A. Questa decisione è senz’altro una mazzata per la credibilità del movimento, che perde dopo 60 anni di affiliazione la storica squadra della capitale, vincitrice di uno scudetto, di una Coppa dei Campioni e di una Coppa Intercontinentale. Ma il ritiro di Roma avrà anche conseguenze per la Openjobmetis, se è vero che saranno annullate tutte le partite sin qui disputate dai capitolini, compresa quella che Varese aveva vinto alla Enerxenia Arena. Tradotto saranno tolti 2 punti in classifica. Vittoria che, Ferrero e compagni, avevano pagato a carissimo prezzo: per intenderci, era stata quella dell’esordio e dell’infortunio di Jalen Jones (nella foto l’azione incriminata) dopo i famosi 31” sul parquet di Masnago. Come dire, oltre il danno, la beffa.

La roulette russa: 15 squadre, 1 retrocessione

La discussione sul format del campionato si indirizza così in maniera quasi automatica. Fuori dai giochi la Virtus Roma, rimarrebbe un’unica retrocessione dalla A alla A-2 tra le attuali 15 squadre. E qui inizia a girare il tamburo della roulette russa, visto il sostanziale livellamento della serie A. Noi ribadiamo il principio che, in una stagione così particolare (senza tifosi sugli spalti, con giocatori positivi al Covid e le mancate entrate di sponsor e botteghino), trovare una “condannata” da mandare al piano di sotto sarebbe una colossale ingiustizia per il movimento, un accanimento terapeutico nei confronti dei proprietari che mantengono (oggi, domani chissà?) il circus della serie A di basket. Piuttosto che condannare, sarebbe meglio aiutare gli attuali capitani coraggiosi

Claudio Toti (Virtus Roma)

La decisione di ritirare la società dal campionato in corso è stata presa dopo aver constatato l’assoluta e oggettiva impossibilità di sostenere i costi necessari per portare a termine la stagione. Il protrarsi della legislazione emergenziale relativa alla pandemia ha provocato, in modo non preventivabile e non evitabile, il totale azzeramento dei ricavi; e la compagine sociale, che pure ha sostenuto per decenni, con notevoli sacrifici economici, l’attività sportiva della squadra, ha dichiarato la propria indisponibilità – in considerazione del particolarissimo e imprevedibile momento storico – a proseguire nel farlo. Il tentativo di trovare soggetti disposti ad acquisire o a sostenere in qualunque modo la società è stato svolto in ogni direzione, in Italia e oltre oceano, ma nessuno di questi, nonostante le vantaggiose condizioni proposte, ha dato esito positivo, probabilmente avendo constatato l’impossibilità di generare ricavi. È forte il rammarico, sia in considerazione della storia sportiva della società, sia della sua importanza per la città di Roma, sia per il disagio creato allo svolgimento del campionato. Tuttavia, la decisione è stata resa inevitabile dagli eventi.

Umberto Gandini (Lega Basket serie A)

La rinuncia della Virtus Roma a proseguire il campionato di Serie A è una notizia dolorosa e rappresenta una grave perdita per tutto il basket italiano. Non possiamo che prendere atto con rammarico di una situazione che la pur grande passione del patron Claudio Toti e della sua famiglia non è riuscita a fronteggiare. Resta agli atti un grande riconoscimento per quello che ha fatto in questi 20 anni alla guida della Virtus Roma, per l’impegno e le risorse profuse. Questa estate, nell’iscrivere comunque la squadra alla serie A, Toti si è assunto un grande rischio, cercando di assicurare un futuro al basket romano e favorire un cambio di proprietà che purtroppo non si è realizzato anche per l’assordante silenzio che ha accompagnato la sua insistente richiesta di aiuto.

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