CERRO MAGGIORE – Il primo che è stato fermato era un sacerdote: stava rincasando in un comune vicino, dopo aver incontrato alcuni ex parrocchiani. Non è stato multato, come non lo è stato alcun automobilista fra quelli fermati durante i controlli che la Polizia locale di Cerro Maggiore ha effettuato nella sera di ieri, venerdì 23 ottobre, per verificare il rispetto del cosiddetto “coprifuoco” anti Covid. Un’attività che si sovrappone a quella dei normali controlli del territorio in orario serale e notturno. Pochissime (una decina) le auto fermate al posto di blocco dopo le 23.00: a bordo, tutte persone che stavano rincasando dal lavoro o da incontri avuti con altri nella serata. Nessuna di loro è risultata positiva ai pretest per l’assunzione di alcol o droghe.
Rispettate le nuove normative
Gli agenti hanno inoltre controllato alcuni locali pubblici, comprese le sale slot, tutti regolarmente chiusi dopo l’orario stabilito. In essi, spiegano dal Comune, hanno illustrato le nuove norme previste dall’ordinanza regionale 623, specialmente per bar e ristoranti e in particolare sulla somministrazione di bevande dopo le 18.00, sulla cartellonistica e sulla certificazione degli avventori. È stata constatata una particolare attenzione alle nuove normative sia da parte dei gestori che da parte dei clienti. Controllati infine i gruppi di ragazzi presenti in piazza.
Berra: «Grazie agli agenti per il prezioso lavoro»
«Anche in questo weekend molto particolare – commenta il sindaco Giuseppina Berra, in isolamento dopo aver contratto il coronavirus – continuano i controlli. Sono appena iniziate le nuove restrizioni per tentare di limitare il diffondersi del virus e i nostri agenti sono attivi tra i bar, nelle piazze, nelle gallerie commerciali, al circo (nella foto qui sopra), nei ristoranti e sulla strada. Un’attività di informazione circa le nuove normative e di controlli per l’attuazione delle nuove restrizioni. Ringrazio il comandante e tutti i nostri agenti che stanno svolgendo un lavoro prezioso al servizio di tutta la comunità, con un programma articolato di pattugliamento che va oltre il normale servizio».