VARESE – Screening sierologico e tamponi su insegnati e personale non docente: la soglia del 70 per cento dei controlli “fissato” da Regione Lombardia è un obiettivo possibile.
Controllati quasi il 70% degli insegnanti
«Sicuramente positivo il bilancio relativo al primo programma di screening Covid-19 proposto al personale docente e non docente delle scuole, mediante test sierologico rapido», questo il commento del direttore generale Lucas Maria Gutierrez, del direttore sanitario di Ats Giuseppe Catanoso e del referente del progetto Marco Magrini, i quali in collaborazione con le Asst Sette Laghi, Valle Olona e Lariana, Protezione Civile, Associazione carabinieri in congedo e volontari, stanno gestendo la somministrazione del test rapido a cui si sono sottoposti 16.747 persone, sulle attuali 19.231 convocazioni (dati al 10 settembre) tra Dirigenti Scolastici e Responsabili di Istituti e Scuole, docenti, operatori tecnico-amministrativi e educatori dei servizi educativi per l’infanzia delle scuole pubbliche private e paritarie e degli asili nido.
E la nota positivo è lo zero dei casi positivi. Anche di quelli, il 2% del totale dei controllati, che al sierologico hanno dato un esito di positività al Sars- Cov2 – Coronavirus.
ATS, pertanto, proseguirà fino al 18 settembre a convocare, tramite mail, coloro che aderiscono al programma e, quindi, al test che viene effettuato, al San Martino in via Castelnuovo a Como e nell’area antistante CFP e Università dell’Insubria in via Monte Generoso a Varese.
I dati su Malpensa
Dal 19 agosto a oggi, allo Scalo della Brughiera sono stati controllati quasi 25 mila passeggeri e di questi 133 sono risultati positivi. I controlli in aeroporto continueranno fino al prossimo 7 ottobre, anche sei i flussi degli arrivi sono scesi. Tanto che Ats, che in collaborazione con il personale medico delle Asst, dai 1.700 tamponi al giorno nel mese di agosto è passata ai circa 400 di questi giorni.
Superata anche la principale criticità del sistema: ovvero la tempista di analisi dei tamponi. Che per alcuni giorni ha sforato di molto le 48 ore. «Il motivo – spiegano i dirigenti di Ats – è molto semplice, sono cresciuti i numeri dei test eseguiti e quindi anche quelli da processare. E questo ha messo in difficoltà i laboratori. Ora però siamo tornati ad avere tempi rapidi, in molti casi il referto arriva anche entro le 12 ore».