SESTO SAN GIOVANNI – Botte, violenze sessuali durate ore, e il sequestro in casa sua. Di questo è accusato un uomo di 37 anni, arrestato dalla Polizia di Stato a Sesto San Giovanni (Milano), con l’accusa di violenza sessuale, sequestro di persona, lesioni aggravate e resistenza e violenza a pubblico ufficiale, il 2 giugno scorso. Vittima una donna di 33 anni, salvata grazie alla telefonata della sorella alle forze di Polizia, dopo aver tentato invano di mettersi in contatto con lei, ha chiamato la Polizia. Soccorsa, è stata portata in ospedale, da dove è stata dimessa con una prognosi di 30 giorni per le violenze e le percosse subite.
Lui, violento e con diversi precedenti di Polizia, l’aveva corteggiata fingendosi un uomo attento e premuroso ma, dopo un periodo di convivenza, rivelata la sua natura, aveva spinto la giovane a lasciare la sua abitazione e tornare a casa dei genitori. Il due giugno scorso, dopo un tentativo di riavvicinamento, la donna è andata a casa sua, dove è iniziato l’incubo. Secondo la ricostruzione effettuata dagli agenti del Commissariato di Sesto San Giovanni, l’uomo l’ha chiusa in casa e le ha distrutto il cellulare, poi l’ha costretta a subire violenze sessuali per ore, sotto la minaccia di un coltello e dopo averla brutalmente picchiata.
A dare l’allarme è stata la sorella della donna che, non riuscendo a parlarle con lei, ha tentato di farsela passare al telefono dall’uomo, il quale continuava a inventare scuse per non farlo, “sta dormendo, lasciaci in pace”, le avrebbe detto. Quando lei, preoccupata, si è presentata a casa sua, il 37 enne si è rifiutato di farla entrare e a quel punto la donna ha chiamato il 112. All’arrivo degli agenti alla porta dell’appartamento, il 37 enne ha aperto e si è immediatamente scagliato contro di loro, tentando di colpirli a pugni. In quel frangente la 33 enne è riuscita ad alzarsi dal letto e fuggire, lanciandosi in lacrime nelle braccia di sua sorella. Sotto shock, il corpo ricoperto di lividi, è stata accompagnata in ospedale per tutti gli esami del caso. L’uomo è stato portato in commissariato e poi in carcere.
