Commercio, Sesto 2030: «Chiudono negozi storici: il quartiere Abbazia sta morendo»

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SESTO CALENDE – «C’è bisogno di uno sforzo politico: Sesto Calende deve vivere di scelte coraggiose, oltre la comune amministrazione e oltre i programmi elettorali». La minoranza di Sesto 2030 alza il pressing. Due i temi: il supporto al commercio di quartiere («forse la perdita di patrimonio commerciale più evidente è stata vissuta dal quartiere Abbazia») e le opere legate al risparmio energetico («sta emergendo la completa mancanza di visione e progettualità»). Argomenti che mostrano come la giunta Buzzi sia «in preoccupante ritardo».

Il commercio di quartiere

Al centro, il tema del commercio. «L’amministrazione si occupi anche degli altri quartieri, non solo delle attività del centro», sottolinea Sesto 2030. «È evidente che il resto del territorio sestese ha bisogno di supporto per mantenere vive le attività locali». Uno dei suggerimenti riguarda il mercato, in questi giorni oggetto di consultazione pubblica per stabilire dove sarà posizionato: in centro o in via Lombardia. Spunta una terza ipotesi: all’Abbazia. Il motivo: «Per accendere i riflettori su tutte quelle importanti attività commerciali che vivono nei quartieri periferici». E proprio il quartiere Abbazia «ha visto la chiusura di importanti attività, alcune delle quali storiche». Inoltre, «non bisogna sottovalutare gli effetti di queste perdite, sia commerciali che sociali. I negozi di quartiere sono un punto di ritrovo per le persone (soprattutto anziane) del vicinato. E spesso supportano le attività sociali, culturali e sportive della loro area». Un esempio per aiutarli? «Passare dalla creazione di un portale dei “Negozi di Quartiere”, per favorire la conoscenza e il commercio delle attività, con la possibilità di vendere i prodotti online». Ma anche «l’organizzazione di eventi che possano catalizzare l’interesse anche nelle aree periferiche».

La questione energetica

Poi, la questione energetica. «Per anni si è parlato di Project Financing, che avrebbe dovuto provvedere alla gestione del calore degli edifici pubblici e al rifacimento dell’illuminazione. L’anno scorso presentammo un emendamento al bilancio preventivo per l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle strutture comunali. Venne respinto, motivando la scelta con “sarà incluso nel Project”, che ora è
naufragato. Risultato? Un completo fallimento». Da qui, tirano le conclusioni: «L’ennesima prova che l’amministrazione non ha alcuna sensibilità verso i temi della transizione energetica e non ha la capacità di pianificare e anticipare le azioni necessarie ad affrontare al meglio le sfide del futuro».

Il digitale

Spazio anche al tema attuale della rivoluzione tecnologica. «C’è voluta una pandemia per avviare la digitalizzazione della macchina amministrativa», dice Sesto 2030. «Stiamo partecipando a un bando Pnrr per spostare alcuni servizi in Cloud. L’unica innovazione, finora, è stata quella dei consigli comunali in streaming. Questo esempio ci permette di sottolineare la differenza tra guidare e subire il cambiamento. La giunta si è insediata nel 2018: in tre anni il mondo è cambiato, ma l’amministrazione continua a ragionare secondo logiche obsolete». Infatti, «gli uffici non riescono a stare dietro a tutti i bandi e ad alcuni abbiamo potuto partecipare solo grazie alla riapertura dei termini. Un elemento cardine del nostro programma era la costituzione di un “ufficio bandi” che aiutasse la pianificazione».

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