Sicurezza, vertice col prefetto a Legnano. Più controlli su esercizi pubblici e centro

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LEGNANO – Nessuna emergenza particolare, ma una città «con caratteristiche sue proprie» in cui saranno aumentati i controlli sugli esercizi pubblici, come su alcune aree a rischio quale il parco in centro. È il quadro tracciato nel vertice del comitato sulla sicurezza di Legnano svoltosi oggi, martedì 13 dicembre, in Comune alla presenza del prefetto di Milano Renato Saccone, del sindaco Lorenzo Radice, del vice sindaco e assessore alla sicurezza Anna Pavan (nella foto sopra con il comandante della Polizia locale, Daniele Ruggeri), delle forze di polizia, dei vigili del fuoco, dell’ex commissario prefettizio Cristiana Cirelli e, per la Città metropolitana di Milano, della vice sindaca Michela Palestra e della consigliera delegata alla sicurezza, Sara Bettinelli.

«Un segno di vicinanza al territorio di istituzioni e forze dell’ordine – ha commentato Radice – Abbiamo discusso le peculiarità di una città che è il polo di un ampio bacino, fatto che crea enormi flussi verso di essa, e che sta vivendo un cambiamento anche nel modo di viverla».

Saccone: «No ai militari, serve controllo dinamico»

Concetto ripreso dal prefetto di Milano, per il quale «bisogna far fronte ai cambiamenti con gli organici a pieno regime e la presenza di presìdi di tutte le forze di polizia, lavorando in squadra, nella tradizione che vede le persone che dirigono quelle forze abituate a una certa autonomia e sapendo che c’è un dialogo saldissimo con le istituzioni.

«La nostra Idea di controllo del territorio – ha spiegato Saccone al termine del vertice – garantisce il pronto intervento e non isola porzioni del territorio. Puntiamo a rafforzamenti senza togliere risorse da un’altra parte». La parola chiave è dinamicità: «Il presidio di luoghi fissi ad opera di militari non è la stessa cosa del controllo dinamico delle forze dell’ordine, che è quello che occorre: questa è la soluzione». Il prefetto ha quindi toccato alcuni temi salienti inerenti la sicurezza in città.

Tutelare giovani e studenti

«Svolgeremo sempre più pressanti controlli sugli esercizi pubblici perché non vengano somministrati alcolici a minori. Chi incorre in violazioni deve sapere che rischia progressivamente gravi sanzioni fino alla revoca della licenza.

«Un altro aspetto che abbiamo individuato come impegno non occasionale e da rafforzare è il Parco Falcone e Borsellino con le aree circostanti. I risultati non si vedranno da un giorno all’altro, saranno valutati nel tempo, ma ci sarà attenzione anche a garanzia dei flussi di studenti che ogni giorno arrivano da altre città e sono una risorsa per Legnano».

«Ogni acquisto di “fumo” è un gettone alla ‘ndrangheta»

«Per dimensione, Legnano va molto vicino alle grandi città e per questo è investita dagli stessi problemi, come il consumo e lo spaccio di stupefacenti. Non c’è un’emergenza, un picco, una tendenza particolare al rialzo, ma c’è un ritorno ai numeri del 2018-2019 dopo il decremento innaturale del biennio successivo. Il territorio appare oggi più appetibile per questi reati perché lo si vive di più. Negli ultimi tempi c’è stata una ripresa incredibile della domanda di stupefacenti, cui è seguita un’immediata risposta dell’offerta. È un tema che non richiama solo il controllo del territorio e la repressione dello spaccio, ma anche la prevenzione e il recupero delle dipendenze. Tocca all’intera società controllare e per i più giovani contiamo sulla forte alleanza con le scuole. Lo spaccio finanzia la criminalità organizzata, anche l’acquisto di un po’ d’“erba” è un gettone alla ‘ndrangheta».

«Area molto attenzionata sulle mafie»

«Non esiste un’area dove non c’è interesse delle mafie ad operare. Oggi, a distanza di più di 10 anni, molti condannati del processo Infinito sono tornati in libertà, ma l’attenzione rimane sui territori dove ci sono stati importanti arresti e condanne: vedi gli arresti di ieri a Pioltello.

«Il Legnanese è un’area molto attenzionata e ci aiuta la sinergia con i poteri pubblici, per i quali l’autonomia rafforza la responsabilità. Non ci concentriamo più solo su grandi opere e appalti pubblici, ma anche su piccole attività private, fino ai distributori di benzina. Il 2022 è stato un anno straordinario per la ristorazione e le attività ricettive: tutti avevamo bisogno di respirare dopo la pandemia ed è stato difficile prenotare nei locali pubblici. Su questo, insieme alla Procura antimafia, alla Dia e al locale comitato antimafia facciamo affidamento sul sistema che partirà a febbraio che permetterà di incrociare i contenuti delle banche dati e di fare controlli meno a campione e più “matchati”: grazie a una decina di indicatori fra cui età, residenza, capitali dei titolari, potremo individuare situazioni anomale come prestanomi».

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